Ue: Pil in calo e disoccupazione record in Italia. Gentiloni: “La peggiore recessione della storia”

"E' abbastanza chiaro che siamo entrati nella recessione economica più profonda nella storia Ue", commenta il commissario all'Economia

Foto Virginia Mayo / AP in foto Paolo Gentiloni

MILANO – La disoccupazione in Italia salirà all’11,8% nel 2020, quasi due punti percentuali in più rispetto all’anno scorso, per poi scendere al 10,7% nel 2021. E’ quanto risulta dalle Previsioni economiche di primavera 2020 stilate dalla Commissione europea e pubblicate oggi. “Si prevedono tassi di disoccupazione in crescita in modo molto diverso in tutta l’Ue” – fanno sapere. I dati sul lavoro italiani previsti sono in linea con quelli dell’area euro dove il tasso di disoccupazione dovrebbe aumentare dal 7,5% dell’anno scorso, il suo livello più basso in più di un decennio, a circa il 9,5%% quest’anno. E diminuire il prossimo anno rimanendo comunque ben al di sopra del livello pre-pandemico nel 2021.

Le stime della Commissione europea

Inoltre l’inflazione italiana scenderà quest’anno sotto lo zero, segnando -0,3%, per poi risalire allo 0,7% l’anno prossimo. Il Pil italiano si contrarrà nel 2020 del 9,5%, a fronte di un deficit-Pil che salirà all’11,1% e a un rapporto debito-Pil in rialzo al 158,9%. La Commissione europea parla di recessione profonda per l’Italia e di una ripresa solo parziale prevista per l’anno prossimo quando il deficit-Pil dovrebbe rallentare al 5,6%. Mentre il debito-Pil potrebbe scendere al 153,6% a fronte di una ripresa del Pil del 6,5%.

Il commento di Gentiloni

“Penso che noi tutti sappiamo che l’Italia è stata colpita da questa pandemia in maniera molto, molto dura. E’ stato il primo Paese a decidere misure dure e le misure di lockdown sono state decise prima”. Così il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, durante la presentazione delle previsioni economiche di primavera della Commissione europea. “Prevediamo una ripresa abbastanza forte nella seconda metà dell’anno e nel 2021 – prosegue – Penso che le misure prese dal governo contribuiscano ad andare in questa direzione ed è il governo a decidere sulla linea di credito rafforzata dell’Esm”. E conclude: “Noi decidiamo solo sull’ammissibilità ma non è la commissione a dover dare il suo parere”.

(AWE/LaPresse)

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