Europee, duello Lega-Fi. Fdi verso un altro boom

Centro e sinistra caccia al 4%, al Sud le liste possono fare la differenza

NAPOLI – Le liste sono state consegnate, la campagna elettorale è già nel vivo con le sue promesse e i suoi veleni. E sono al lavoro anche i sondaggisti che cercano di intuire, raccogliendo le opinioni dei cittadini, cosa accadrà alle prossime elezioni europee. Alcuni dei dati raccolti somigliano a delle sentenze anticipate e tutti i principali istituti di sondaggi concordano. Per altri risultati, invece, sarà inevitabile aspettare il confronto delle urne. Tra le certezze c’è che Fratelli d’Italia sarà il primo partito e che difficilmente scenderà, secondo gli esperti, sotto il 27%. La candidatura di Giorgia Meloni (foto Lp) potrebbe, nelle prossime settimane, trainare il principale partito di governo verso il 30%, ma su questo si respira aria di prudenza. Nel centrodestra, invece, la partita più interessante è quella che si giocherà tra Lega e Forza Italia. Prima della bufera esplosa ieri con l’arresto di Giovanni Toti, leader di Cambiamo, i sondaggisti sono di parere diverso su quale dei due partiti chiuderà avanti all’altro. La Lega è in leggero vantaggio secondo alcuni, mentre secondo altri Forza Italia-Noi Moderati andrà oltre il 10% che la Lega non dovrebbe riuscire a conquistare. E’ questo il duello certamente più interessante a livello nazionale e sul quale Matteo Salvini probabilmente si gioca il futuro da leader del Carroccio.

Al Sud il trend è nettamente favorevole ai berlusconiani, ma le candidature locali, alcune molto forti da una parte e dall’altra, potrebbero anche cambiare equilibri e scenari. A Sinistra, invece, il quadro è più chiaro con Elly Schlein che è scesa direttamente in campo sperando di arrivare almeno al 20%, temendo un risultato più modesto, e i 5 Stelle di Giuseppe Conte che vedranno più che dimezzata la pattuglia di europarlamentari eletti e che proverà a tenere botta intorno al 15-16%. Difficile fare meglio, almeno secondo i sondaggisti. Sono previsioni, è chiaro. Alle elezioni manca molto e nel segreto delle urne tutto può accadere. Ma sicuramente descrivono il trend attuale della politica italiana, compreso quello che riguarda le altre forze in campo, al centro e a sinistra. I sondaggisti concordano sul fatto che Stati Uniti d’Europa (il cartello di civiche moderate capeggiato da Renzi e Bonino) supererà il 4%, mentre se la giocheranno sul filo di lana per raggiungere la soglia di sbarramento Alleanza Verdi Sinistra e Azione di Carlo Calenda, rimasto fuori dal cartello centrista. Poche le chance, infine, secondo gli istituti che raccolgono l’opinione dei cittadini, per Libertà di Cateno De Luca e per Pace, Terra e Dignità di Michele Santoro.

A rendere la corsa ai seggi ancora più avvincente saranno le sfide a colpi di preferenze all’interno delle liste. In Fdi oltre a trainare la candidatura di Meloni, sarà interessante il risultato di Alberico Gambino, sostenuto da Edmondo Cirielli e del battitore libero Vittorio Sgarbi. In Fi le varie correnti si daranno battaglia, ma con Fulvio Martusciello che cerca la conferma e diversi outsider pronti ad approfittare di un buon risultato al Sud. Nella Lega Aldo Patriciello, Carmela Rescigno e Valentino Grant dovranno vedersela col generale Roberto Vannacci, uomo sul quale Salvini intende far convergere tutto il consenso. Nel Pd sono almeno 5 i nomi di punta, con Lello Topo a provare a sorprendere col sostegno di una parte dell’area deluchiana, mentre Conte tra i 5 Stelle farà in modo da spingere la corsa di Pasquale Tridico. E poi nomi forti in tutte le liste, perché candidati trainanti alle Europee possono fare la differenza. E i partiti non intendono lasciare nulla di intentato.

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