Ex Ilva, si limano le differenze per l’intesa. Scontro tra commissari e sindaco

Proprio sul fronte dell'inquinamento, però, arrivano le schermaglie tra Ilva in amministrazione straordinaria e il Comune di Taranto

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse 10-01-2018- Roma Politica Ministero dello sviluppo economico. Incontro Ilva - sindacati. Nella foto Teresa Bellanova Photo Vincenzo Livieri - LaPresse 10-01-2018- Rome Politics Mise. Meeting between Ilva and unions. In the picture Teresa Bellanova

ROMA – Da un lato la trattativa in dirittura d’arrivo, dall’altro la battaglia tra il sindaco di Taranto e i commissari in Amministrazione straordinaria. Non c’è pace per l’Ex Ilva, con il dossier in bilico tra il negoziato in corso tra il governo e Arcelor Mittal e la possibile querelle giudiziaria a livello locale che ha come oggetto l’ordinanza anti-emissioni.

La linea del ministro Patuanelli

Sul primo fronte l’ottimismo sembra prevalente, con il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli che fotografa così la situazione: “La situazione è più complessa rispetto a quella di Alitalia per la differenza di posizioni. Si sta limando” il tutto. Da fonti vicine al dossier ieri è stato spiegato come la firma del nuovo contratto di affitto e acquisizione per il polo siderurgico tarantino potrebbe arrivare la prossima settimana, comunque entro il 6 marzo. Data dell’udienza civile fissata in Tribunale a Milano. Per evitare il contenzioso in tribunale, gli sherpa lavorano pancia da terra da mesi per definire il nuovo piano industriale.

La questione esuberi

Resta da capire in quale forma sarà inserita l’immunità penale e come gestire gli eventuali esuberi. Su questo fronte ci sarebbe un impegno di massima a utilizzare la cassa integrazione ordinaria per i quattro anni (fino al 2023). In cui si realizzeranno gli investimenti del nuovo progetto di impresa per l’acciaieria. Lo Stato entrerà poi ella nascente ‘Green Co’ – dove ci sarà anche A.Mittal -. Mentre per la gestione ambientale l’esecutivo è impegnato nel percorso di innovazione verde, con il “decreto Taranto che darà risposte ai cittadini e per risolvere l’emergenza occupazionale”, ha spiegato il titolare del Mise.

Il fronte inquinamento

Proprio sul fronte dell’inquinamento, però, arrivano le schermaglie tra Ilva in amministrazione straordinaria e il Comune di Taranto. Ieri un’ordinanza a firma del sindaco Rinaldo Melucci chiedeva di “eliminare gli eventuali elementi di criticità e le relative anomalie per i fenomeni emissivi “entro 30 giorni”. E qualora non siano state risolti i problemi, si ordinava “di avviare e portare a completamento le procedure di sospensione/fermata delle attività non oltre i 60 giorni” dall’ordinanza. La reazione? Durissima, perchè Ilva in As, si legge in una nota, “ritiene illegittima,inappropriata e sproporzionata l’ordinanza che incide sull’esercizio di uno stabilimento d’interesse strategico nazionale e su interessi che devono trovare la loro composizione e il loro bilanciamento attraverso l’appropriato uso degli strumenti ordinari”. Per questo motivo i commissari si riservano di impugnare “l’ordinanza dinanzi alle autorità competenti”.

La linea del sindaco

“Prendo atto delle affermazioni dei commissari, immagino sapranno supportarle adeguatamente nelle sedi preposte – replica subito il primo cittadino pugliese -. Mi sento dalla parte giusta, la parte della salute, per cui ho responsabilità, sono con i miei concittadini ed i bambini di Taranto”. Con una staffilata finale , perché per Melucci bisognerebbe stare tutti dalla stessa parte, “la parte che sta indicando il presidente Conte per l’intero Paese”. Melucci ha però anche teso la mano, chiedendo a Antonio Lupo, Francesco Ardito e Alessandro Danovi “un incontro urgente”.

(LaPresse/di Alessandro Banfo)

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