TORINO – Per capire se il Mondiale 2021 di Formula 1 sarà più equilibrato del previsto o si ridurrà a una semplice passerella per Lewis Hamilton bisognerà attendere qualche gara in più. I fuochi d’artificio del Bahrain, nel primo appuntamento della stagione, fanno però ben sperare. La crescita della Red Bull è sotto gli occhi di tutti. I risultati ottenuti nei test hanno avuto riscontro anche nel deserto di Sakhir. Max Verstappen ha centrato con merito la pole position e avrebbe potuto vincere anche domenica. Se non avesse dovuto restituire a Re Lewis, su invito dai box, il sorpasso nel concitato finale di gara. Anche il quinto posto di Sergio Perez, costretto a scattare dalla pit lane dopo un problema elettronico che l’ha appiedato nel giro di ricognizione, conferma la forza del pacchetto Red Bull-Honda.
La sfida a Hamilton
Proprio l’affidabilità però rappresenta in questa fase il vero punto debole del team, ma in Austria contano di approfondire questo aspetto nelle prossime settimane approfittando della sosta. Il Circus infatti ripartirà a metà aprile, in occasione del Gp di Emilia-Romagna, con la consapevolezza che la Mercedes non sia più (o forse non ancora) la monoposto da battere. Il successo strappato in Bahrain è frutto della capacità del sette volte campione del mondo, bravo a difendersi dagli assalti finali di un Verstappen indiavolato, e delle intuizioni del box Mercedes, capace di mettere il proprio pilota nelle condizioni di poter duellare alla pari in pista con l’olandese nonostante la maggiore velocità delle Red Bull.
Le Ferrari
E la Ferrari? Il quarto posto ottenuto in qualifica da Charles Leclerc forse aveva ingannato, alzando leggermente l’asticella delle aspettative in gara. Rispetto alle inarrivabili Mercedes e Red Bull però il Cavallino Rampante ha dimostrato di aver ridotto il gap degli altri team. A cominciare dalla McLaren, che per solidità dei suoi piloti (il veterano Daniel Ricciardo e il giovane Lando Norris) e della monoposto rappresenta l’orizzonte a cui guardare nei prossimi appuntamenti.
La SF21 non soffre più come nella passata stagione sui rettilinei e, oltre al talento di Charles Leclerc, può contare sulla voglia di emergere di Carlos Sainz. Probabilmente per vedere la ‘rossa’ sul podio si dovrà sperare in qualche circostanza esterna favorevole. Ma rispetto alla disastrosa stagione 2020 il passo avanti è concreto ed evidente. Il terzo posto nei costruttori rappresenta un obiettivo alla portata del marchio italiano. Per le ambizioni di titolo, invece, bisognerà ripassare nel 2022, quando verranno introdotti i nuovi regolamenti che annulleranno il vantaggio acquisito in questi anni da Mercedes e Red Bull.
(LaPresse/di Alberto Zanello)