Milano, 30 ago. (LaPresse) – “Chiudere la carriera in Ferrari? Se sono abbastanza veloce, perché no? Adesso, però, è importante la prossima gara. La risposta è che non lo so, sarebbe ottimo, ma non penso mai in termini di futuro. Adesso conta solo Monza”. In un’intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport Sebastian Vettel si concentra sul presente. “Monza è casa nostra, ma non ancora casa mia. Se non sei in rosso, qui i tifosi fischiano, è normale. Quando ho vinto qui con un motore Ferrari è stato fantastico e i tifosi erano contenti in qualche modo – ha ricordato proiettandosi sul Gran Premio d’Italia – Gli ultimi anni, da quando sono in Ferrari, ho vissuto emozioni incredibili qui. Ho tanta voglia di vincere, in rosso, in casa nostra”.
ha scherzato Seb
A proposito dei team radio in italiano, il tedesco ha rivelato che “sono spontanei, perché siamo tutti italiani. Io un po’ mi sento italiano, so che sono tedesco e quando parlo si sente La Ferrari è una macchina italiana e quindi mi sento di parlare in italiano quando sono nell’abitacolo. Non è facile, però provo ad esercitare il mio italiano a Maranello, con gli ingegneri e con tutta la gente che lavora lì, per migliorare. Con i meccanici parlo in inglese, per farmi capire bene sulle gomme e sui tecnicismi, perché la nostra squadra è fatta da persone da tutto il mondo, però con il cuore è italiana, la nostra base è italiana. Come mi sono sentito a vincere primo Gp a 21 anni? Essere il più giovane a vincere non conta molto per me, è solo importante vincere. Sono stato pronto da subito, questo sì”. Al quarto anno in Ferrari tifosi vogliono titolo? È normale, a me piace tanto guidare, ancora di più guidare una Ferrari. È normale che i tifosi siano delusi da gare negative, ma lo sono anche io. L’importante è essere consapevoli di guidare per se stessi, per la propria squadra e per le persone che lavorano per te. Io guido anche per i tifosi della Ferrari