Falla al Nord Stream, scarica barile tra Usa e Russia

Nord Stream (AP Photo/Markus Schreiber, File)

MOSCA – “La Russia difenderà la sua sovranità”. Lo ha sottolineato l’ambasciatore russo negli Stati uniti, Anatoly Antonov riferendosi, all’indomani dei referendum, ai quattro territori ucraini, occupati dalle forze russe dove, a detta delle autorità locali “la maggioranza si è espressa a favore dell’annessione alla Russia. Alcuni politici americani – ha continuato Antonov – resteranno delusi se pensano che la nostra disponibilità a difendere il nostro territorio non si applichi alla Crimea o ai territori che potrebbero diventare parte della Russia sulla base di una libera espressione della volontà popolare”.

Quarta falla

Quarta falla apertasi nel gasdotto Nord Stream 1e 2. Lo ha reso noto la Guardia Costiera svedese: “Due di queste quattro perdite – ha spiegato – si trovano nella zona economica svedese”. Inoltre il sismologo Björn Lund non ha escluso che “possa essersi verificata una terza detonazione”. Secondo quanto riportato dagli esperti “due di queste quattro perdite si trovano nella zona economica svedese”.

Il ping pong

Botta e risposta tra Mosca e Washington sulle responsabilità del sabotaggio al gasdotto Nord Stream nel Mar Baltico. “Registriamo – hanno detto dal Cremlino – i tentativi di alcuni legislatori americani di incolpare la Russia degli incidenti che sono sopravvenuti ai gasdotti NordStream 1 e 2. Forse hanno una vista migliore dall’alto di Capitol Hil. Ma se questo è il caso devono anche aver visto appena il giorno prima – hanno aggiunto – le attività delle navi da guerra americane esattamente sul luogo della rottura dell’infrastruttura russa. O notato droni ed elicotteri che sorvolavano la zona. O osservato le esercitazioni americane subacquee con esplosivi condotte nella stessa zona qualche tempo fa. E poi devono aver ricordato la promessa del presidente Biden di ‘mettere fine’ al progetto del NordStream 2”. 

Divieto di fuga

E il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin ha dichiarato che “ai cittadini che sono registrati nelle forze armate, dal momento in cui la mobilitazione viene annunciata, non è permesso di lasciare il loro luogo di residenza senza l’autorizzazione dei commissariati militari” i quanto “esiste una legge e tutti coloro che sono tenuti al servizio militare dovrebbero seguirla”. In fatto dopo l’annuncio da parte di Putin di “mobilitazione parziale” si è registrata un importante esodo del popolo russo, addirittura superiore “alle dimensioni della forza d’invasione totale messa in campo dalla Russia a febbraio”.

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