Fermato il nipote del boss Mazzarella

Nei guai per aver violato la sorveglianza speciale, non può guidare veicoli

NAPOLI – Sarebbe fuggito in scooter, per evitare il controllo della polizia in via Claudio Miccoli nel cuore del quartiere di Poggioreale. Salvatore Barile (nella foto) è un sorvegliato speciale. Ora è accusato dalla polizia di aver violato la misura. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, era senza patente (con il libretto rosso non può guidare veicoli). Il 37enne è il figlio di Luisa Mazzarella e nipote degli storici capiclan dei Mazzarella.

I fatti. Dagli uffici della questura spiegano che Barile è stato riconosciuto dagli agenti della Volante del commissariato, durante i normali pattugliamenti in strada: era in moto in via Claudio Miccoli dopo le 21. Non lontano dall’abitazione. Hanno provato a fermarlo per un controllo, ma sarebbe fuggito, inseguito dalla Volante. Minuti ad alta tensione. I poliziotti hanno chiesto rinforzi urgenti alla sala operativa, per blindare l’isolato in pochi secondi e sbarrare ogni via di fuga. Ma con un guizzo ha abbandonato lo scooter a terra e scavalcato il cancello, dove c’è la palazzina dell’Inps. Qui è scappato a piedi. E ha fatto perdere le tracce. Gli agenti si sono precipitati sull’altro lato dell’edificio. Ma è stato tutto inutile. E hanno informato la questura. Intanto hanno recuperato l’Honda Sh-300. Da qui i primi accertamenti: non è intestato a lui, ma a un parente. E ritengono che sia utilizzato dal 37enne. Lo scooter è assicurato ed è in regola. Il fascicolo intanto è stato trasmesso in Procura con la denuncia. In più è scattata la segnalazione all’ufficio del magistrato di sorveglianza per inosservanza agli obblighi. Le verifiche delle forze dell’ordine sulla vicenda sono tuttora in corso.

Salvatore Barile nel dicembre del 2016 fu bloccato dai carabinieri in un ristorante a Pietrelcina (ricercato da luglio). Su di lui pendeva un ordine di carcerazione emesso dalla procura generale di Napoli. Secondo gli inquirenti, aveva aderito a un pellegrinaggio a Pietrelcina insieme alla famiglia di un suo conoscente: un escamotage per stare insieme ai parenti senza destare sospetti. Ma i preparativi per il viaggio non erano sfuggiti agli investigatori della Catturandi.

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