La figlia di Aldo Moro non dimentica: “Farò causa alle istituzioni”

Maria Fida annuncia di voler fare causa allo Stato per complicità, favoreggiamento e omissione.

©FABIO DI PIETRO/LAPRESSE

ROMA (Maria Teresa Perrotta) – “Come sarebbe stata la storia d’Italia se suo padre fosse ancora vivo?” chiede il conduttore. “Beh non sarebbe così com’è” sentenzia lapidaria Maria Fida. Con un accenno estremamente sicuro tradito dagli occhi talora commossi.  “I giovani di oggi ricordano i nomi dei brigatisti ma non quello delle vittime” continua Piero Chiambretti nel corso della sua intervista alla figlia di Aldo Moro, avvenuta nell’ultima puntata di Matrix andata in onda il 4 maggio. A pochi giorni dal 40esimo anniversario dell’assassinio del presidente della Democrazia Cristiana, trucidato dalle Brigate Rosse il 9 maggio, Chiambretti punta i riflettori sulla strage ripercorrendone i passaggi salienti. “Dunque neanche morire da eroi serve per la memoria?” chiede il conduttore. E la risposta non tarda ad arrivare.

Le dichiarazioni di Maria Fida Moro nel salotto di Chiambretti

Finchè lo Stato gioca a fare finta di non saper distinguere fra carnefici e vittime questo è il minimo che possa accadere. Quando poi lo Stato, non contento di questo, si permette di fare una legge, quattrodici anni fa, in favore delle vittime del terrorismo, e le applica per tutti tranne uno, mio padre Aldo Moro, beh ciò vuol dire che questo paese non solo va a rotoli, ma pure che si sta gridando giustizia al cielo”, afferma la figlia di Moro facendo riferimento alla legge 206 del 3 agosto 2004.

Nuove verità previste per il 9 maggio

Lo Stato non ha voluto salvare mio padre. Ho intenzione per questo di fare causa alle istituzioni dello Stato quantomeno per complicità e favoreggiamento nonché per omissione e se non basta voglio andare alla Corte dell’Aia, visto che il terrorismo è equiparato ad una guerra. E le dirò, se dovesse succedere qualcosa a mio figlio o a me, di qualunque genere, in cinque diversi continenti saranno pubblicati dei documenti che ho messo da parte, con cura, per quarant’anni”. Un annuncio che richiama alla responsabilità “della classe dirigente attuale” ma in primis a quella precedente. Infine Maria Fida lascia tutti col fiato sospeso. Ha annunciato che il 9 maggio ci saranno delle dichiarazioni a cura di suo figlio Luca Moronon terribili ma terrificanti, per fortuna già registrate”.

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