Morto suicida in carcere Nadhir Garibizzo. E’ l’ex medico imperiese che provò a uccidere il figlio di un avvocato. Nel 2001 strangolò l’ex amante

Il 60enne è stato trovato in una pozza di sangue con l'arteria femorale recisa nel carcere di La Spezia

Garibizzo
Nadhir Garibizzo

LA SPEZIA – E’ morto in carcere, suicida. Nadhir Garibizzo, ex medico imperiese, è stato trovato senza vita nella sua cella al pian terreno del carcere di La Spezia. Si trovava all’interno dell’unità psichiatrica da alcune settimane con l’accusa di tentato omicidio, violazione aggravata di domicilio e lesioni. Per gli inquirenti, avrebbe provato a uccidere con un coltello il figlio del suo ex avvocato. Nella tarda serata di ieri, è stato trovato in una pozza di sangue con l’arteria femorale recisa.

L’avvocato dismise il mandato, Garibizzo provò a uccidere il figlio di 8 anni

L’ex medico, circa due mesi fa, aveva tentato di uccidere un bambino di otto anni per vendetta. La vittima prescelta è il figlio di un avvocato, Elena Pezzetta, ex legale proprio di Garibizzo. Secondo quest’ultimo, la professionista sarebbe stata colpevole di avergli fatto perdere una causa civile. Aveva dismesso il mandato dopo aver inizialmente preso in carico il caso, nonostante parecchie titubanze. E così, il 60enne si era presentato alla villetta di Caramagna dove vive il legale. Non solo, perché un paio di giorni prima avrebbe effettuato un sopralluogo alla scuola frequentata dal bambino per ricevere informazioni precise sugli orari di entrata e uscita. Quando è entrato in casa – seguendo un amico di famiglia – si è scagliato con un coltello affilato contro il piccolo che giocava sul divano. E’ stato però bloccato e immobilizzato dal padre e dall’amico, rimasti feriti durante la colluttazione. Garibizzo aveva una borsa con una corda spessa due centimetri, cappio e nodo scorsoio già preparati alle estremità.

Nel 2001 l’omicidio dell’ex amante, il medico imperiese la strangolò nel suo studio

Nadhir Garibizzo è salito agli onori delle cronache italiane per aver ucciso, nel dicembre del 2001, l’ex amante Ornella Mercenaro. La 54enne venne strangolata nell’allora studio di pediatria nel centro di Imperia. Alla base, secondo quanto venuto fuori nel corso delle indagini, futili motivi. La donna derise Garibizzo perché, quest’ultimo, si infuriò su alcuni risparmi dati in gestione al figlio e non più restituiti. L’ex medico – radiato dopo l’omicidio – le mise le mani al collo e la strangolò. Dopo il delitto, nascose il cadavere in una cassa che venne abbandonata in un casolare diroccato nei pressi del comune montano di Aurigo. Un paio di giorni dopo, Garibizzo venne arrestato perché sorpreso sul luogo di un incendio. Solo dopo venne fuori che stesse provando a bruciare alcune prove dell’assassinio, tra le quali un maglione, una giacca e una pala. Nel giro di un paio di settimane la vicenda fu ricostruita interamente, grazie soprattutto alla confessione spontanea dell’uomo. Era tornato il libertà nel 2011, dopo aver scontato 10 anni di carcere.

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