Fine vita: Cappato indagato per aiuto al suicidio

Marco Cappato è indagato per 'aiuto al suicidio'

Foto LaPresse - Stefano Porta 14/02/2018 - Milano ( Mi ) Cronaca Ultima udienza per Processo a Marco Cappato per la morte di Dj Fabo Nella foto: Marco Cappato

Marco Cappato è indagato per ‘aiuto al suicidio’. Il fascicolo è stato aperto dalla procura di Milano dopo che sabato Cappato si era denunciato per aver accompagnato in Svizzera Romano, un uomo malato da tempo di una forma aggressiva di Parkinson che ha deciso di “porre fine alle proprie sofferenze”.

Una nuova inchiesta per il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, cordinata dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Luca Gaglio. Cappato è infatti indagato per lo stesso reato, dopo che lo scorso mese di agosto aveva accompagnato la 69enne veneta Elena Altamira, malata di cancro terminale.

Cappato aveva definito la sua, ‘una nuova disobbedienza civile’ perché Romano “non era tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale”, per cui il suo caso non rientra nell’ambito previsto dalla sentenza 24/2019 della Corte Costituzionale sul caso Cappato\Dj Fabo per l’accesso al suicidio assistito.

In Italia il suicidio assistito è possibile e legale quando la persona malata che ne fa richiesta è affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli e tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale ed è necessario che queste condizioni siano state verificate dal Servizio sanitario nazionale.

“Sono passati 4 anni da quando la Corte Costituzionale la prima volta ha chiesto al Parlamento di intervenire ‘in uno spirito di leale e dialettica collaborazione istituzionale’ consentendogli ogni ‘opportuna riflessione e iniziativa’, aveva detto Cappato. “La Corte intervenendo successivamente nel 2019, dinanzi all’inerzia del Parlamento, ha emesso una decisione che depenalizza l’aiuto al suicidio solo per malati in determinate condizioni verificate dal SSN, nel contempo ha reiterato la richiesta di una legge completa che rispetti le scelte di fine vita delle persone malate”.

di Valentina Bombardieri

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