Finto pm ricatta via mail con false accuse di pedo-pornografia, arrestato

La carta intestata del ministero dell’Interno o della Difesa. Le firme in calce del Comandante Generale dei Carabinieri, Teo Luzi, che avvisa di essere pronto a inoltrare la “nostra denuncia al signor Edmondo Bruti Liberati, Procuratore della Repubblica di Milano (ex, NdR) e specialista in ctbercrime per redigere un mandato di cattura nei vostri confronti”. Era falso. Un ricatto per ottenere denaro secondo i militari del Ros coordinati dalla Procura di Roma che oggi hanno eseguito a Parma un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto indagato per estorsione in concorso. Estorsione che si sarebbe concretizzata nell’invio di mail contentente false convocazioni di giustizia per reati di tipo pedo-pornografico, utilizzando fraudolentemente il logo dell’Arma dei Carabinieri.

“Le tue foto di nudo che invii a minori tramite il tuo indirizzo IP sono state registrate dal nostro cyber poliziotto – si legge nei documenti inviati alle vittime – e costituiscono una prova dei tuoi reati”. “Il tuo file verrà inviato ai media per la diffusione dove la tua famiglia, i tuoi cari e tutta Italia vedranno cosa stai facendo davanti al tuo computer o cellulare”, recita un altro passaggio siglata dalla fantomatica ‘Direzione Centrale della Polizia Giudiziaria – Brigata di Protezione dei Minori’.

 Sono in corso indagini per individuare fatti analoghi a carico di altre persone nell’ambito di una campagna del Ros avviata a novembre 2021 contro la particolare forma estorsiva del cosidetto phishing che nell’ultimo periodo ha fatto registrare un aumento dell’incidenza.

Da almeno un anno sono presenti in rete segnalazioni dello stesso tenore con anche campagna informative della Polizia postale e delle Comunicazioni. Il Polo Anticrimine segnalava in particolare il contenuto di una mail a ottobre 2022 con questo contenuto: “Sono il signore Franco Gabrielli Direttore di Europol, commissario di divisione, capo della brigata per la protezione dei minori (BPM), vi contatterò poco dopo un sequestro informatico di Cyber-infiltrazione (autorizzato in particolare in materia di pedopornografia, pedofilia, cyber-pornografia, esibizionismo, traffico sessuale dal 2009) per informarvi che siete oggetti di diversi procedimenti legali in vigore”.

“Si tratta di una falsa email finalizzata – spiegava la Polizia Postale – verosimilmente, a carpire dati personali, richiedere pagamenti non dovuti o ancora, infettare i dispositivi della vittima con pericolosi virus informatici”.

(LaPresse)

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