Governano insieme, ma trovarli d’accordo su qualcosa, ormai, è davvero difficile. Minibot, flat tax, salario minimo: sono soltanto gli ultimi temi in grado di far scornare leghisti e grillini. Ieri è andato in scena il botta e risposta tra Luigi Di Maio e Massimo Garavaglia, viceministro dell’Economia.
Al centro della diatriba a distanza la copertura per la flat tax: l’esponente del Carroccio sostiene che i 15 miliardi per concretizzarla, ci sono. Il vicepremier vuole conoscere quali sono le risorse: “La Lega lo deve dire agli italiani”. La reazione è stata tutta incentrata sul secondo cavallo di battaglia (il primo era il reddito di cittadinanza) del Movimento 5 Stelle: il salario minimo. La mossa pentastellata non piace agli alleati. E soprattutto non piace a Garavaglia: “E’ una misura bocciata da tutto il mondo economico”.
A distrarre media e cittadini dai problemi che caratterizzano la maggioranza, ieri ci hanno pensato le Olimpiadi: quelle invernali del 2026 saranno ospitate dall’Italia. Una vittoria che inevitabilmente si intesterà anche l’esecutivo, per dire di averci creduto e lavorato bene. Nel frattempo la programmazione del governo stenda a decollare: c’è il patto firmato prima dell’insediamento, è vero, ma anche quello ormai ha iniziato a scricchiolare.