Nervi tesi tra Iran e Usa, l’Onu invita le nazioni al dialogo

Tensione anche tra Ucraina e Russa per la possibile riammissione di Mosca al Consiglio d'Europa

US President Donald Trump and First Lady Melania Trump make their way to board Air Force One before departing from Andrews Air Force Base in Maryland on June 2, 2019. - US President Donald Trump is flying to England for a three-day state visit. (Photo by MANDEL NGAN / AFP)

Da un lato la tensione tra Ucraina e Russa, dall’altro lo scontro tra Iran e Usa. Sono i due fronti che tengono con il fiato sospeso l’Onu.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazoni unite sta cercando di mediare: lo hafatto con una dichiarazione approvata dai suoi 15 membri ha invitato il paese mediorientale e l’America “al dialogo” e a trovare delle misure volte a porre fine alle tensioni nel Golfo, dove gli attacchi contro le petroliere sono stati “condannati”.

La tensione tra Mosca e Kiev invece riguarda la possibilità che la nazione guidatada Putin possa rientrare nel Consiglio d’Europa. La Fondazione olandese Stichting Vliegramp, che riunisce i parenti delle vittime del volo MH17, ha inviato una lettera all’Assemblea parlamentare per chiedere che la Russia non sia riammessa nell’istituzione prima di ottenere garanzie per una cooperazione incondizionata di Mosca con l’indagine sull’abbattimento del volo MH17. “Esortiamo la delegazione dei Paesi Bassi all’Assemblea e l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa a rinviare il ripristino dei diritti di voto della Federazione russa”, ha scritto il responsabile della fondazione Piet Ploeg, che si è detto preoccupato perchè la Russia non sta “cooperando” con l’indagine.

Il capo della fondazione invita l’Apce a chiedere “garanzie esplicite per una cooperazione incondizionata con l’indagine, nonché procedimenti giudiziari e legali contro coloro che sono sospettati di un incidente aereo MH17”.

L’Italia, invece, a quanto pare sarebbe pronto a riaccogliere Mosca: “Se la Russia non torna in questa assemblea chi si penalizza è il Consiglio d’Europa che non avrà’ più nessuno strumento per influenzare le sue decisioni”, ha detto il deputato Pd Piero Fassino nel dibattito in aula aggiungendo che lasciare la Russia fuori significa privare milioni di cittadini dell’accesso alla Corte europea dei diritti umani.

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