FOTO. Uomo trovato carbonizzato a Vairano: ecco chi è

Ciro Canale

CASERTA – Il cadavere semicarbonizzato del 43enne Ciro Canale, è stato trovato a Vairano Patenora, in una zona di campagna, vicino all’auto bruciata, e non lontano dalla roulotte dove Canale viveva e che risulta invece intatta. A notare il corpo ieri mattina in via Palazzone, nella frazione Marzanello, è stato un poliziotto fuori servizio che ha dato l’allarme. Il corpo, che presenta evidenti segni di ustione, è stato trovato poco dietro un’auto, una Renault 21, divorata anch’essa dalle fiamme. Da quella segnalazione sono scattate le indagini dei carabinieri della Compagnia di Capua e della Stazione di Vairano coordinate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere che hanno portato all’identificazione dell’uomo. Il corpo dell’uomo era sul ciglio della strada, all’esterno della sua vettura, con lo sportello lato passeggero aperto; la vettura è stata trovata parzialmente bruciata con le luci posteriori frantumate. Diverse le piste che gli investigatori seguono per risalire alla causa del decesso dell’uomo; dal delitto all’incidente in una notte fredda in cui Canale può aver cercato in auto riparo dal gelo, sono le prime ipotesi. Gli inquirenti attendono elementi importanti dall’autopsia che presto verrà eseguita.

I rilievi sul posto sono stati eseguiti dal medico legale per quanto riguarda il cadavere e dai carabinieri della sezione rilievi del Comando provinciale di Caserta. Stando a quanto emerso l’uomo, 43 anni compiuti lo scorso settembre, dimorava nella roulotte che si trovava a fianco all’auto andata in fiamme sul terreno di cui aveva la disponibilità. Gli ultimi domicili di Canale, nato a Napoli, prima della roulotte, erano stati Villa Literno in via Cesare Battisti e a Castelvolturno dove aveva abitato con una compagna. Solo quando il medico legale completerà la ricognizione esterna del cadavere si potrà escludere con certezza che l’uomo sia stato colpito. All’esito dei rilievi eseguiti sul posto il cadavere è stato trasportato all’istituto di medicina legale di Caserta a disposizione della Procura per l’autopsia. Da determinare anche la data del decesso dell’uomo; non è infatti chiaro se l’incendio e la morte siano avvenuti nella notte precedente oppure se risalgono a giorni addietro. Per adesso resta probabile la pista dell’incendio che avrebbe coinvolto la sua vettura e che avrebbe anche travolto Canale che potrebbe essersi trovato in auto per riscaldarsi oppure nella roulotte e una volta accortosi delle fiamme che stavano avvolgendo l’auto avrebbe potuto provare a spegnere l’incendio, rimanendo avvolto dalle fiamme.

Gli investigatori nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere hanno scavato in un passato oscuro dell’uomo, fatto di stenti e di strani furti oltre che di maltrattamenti in famiglia. Canale era salito alla ribalta delle cronache nell’aprile del 2023 quando era stato individuato dai carabinieri come l’autore di un furto, un mese prima, nella Reggia di Caserta ed era stato denunciato. Aveva infatti rubato una mattonella dagli appartamenti reali, nella “Sala delle battaglie”. Un reperto che prima aveva infilato in una busta gialla poi, tornato a casa, aveva catalogato, forse in vista di una vendita sul mercato nero. Nel suo domicilio a Castelvolturno i carabinieri durante la perquisizione che venne effettuata, oltre alla piastrella della Reggia avevano trovato targhette del British Museum e di Trafalgar Square. Da quanto tempo l’uomo con la roulotte si trovasse in quella località di campagna non è ancora noto con certezza. Una serie di elementi che una volta messi insieme potranno offrire un quadro maggiormente chiaro alla Procura per poter classificare la tragedia. Al momento non ci sono indizi che possano far pensare come insieme alla vittima ci fosse anche qualche altra persona che magari potrebbe essersi allontanata dal posto appena dopo l’incendio.

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