Francia, aiuto ai migranti: 7 attivisti vanno a processo

Sette attivisti - fra cui un'italiana, uno svizzero e un belga-svizzero di età comprese fra 23 e 27 anni - accusati di avere agevolato ad aprile l'ingresso di migranti in Francia

Photo by FRANCOIS LO PRESTI / AFP

GRENOBLE (Francia) (LaPresse/AFP) – Francia, aiuto ai migranti: 7 attivisti vanno a processo. Sette attivisti – fra cui un’italiana, uno svizzero e un belga-svizzero di età comprese fra 23 e 27 anni – accusati di avere agevolato ad aprile l’ingresso di migranti in Francia. Dal confine con l’Italia. E quindi compaiono oggi davanti alla giustizia francese. A processo anche quattro francesi: una donna e tre uomini di età comprese fra 22 e 51 anni. I sette sono infatti accusati di “aiuto diretto o indiretto in gruppo organizzato all’ingresso irregolare di stranieri sul territorio nazionale”. E rischiano 10 anni di carcere e 750mila euro di multe.

Gli attivisti, dal canto loro, sperano che i dibattiti metteranno in luce la politica “repressiva” della Francia in materia di aiuto agli stranieri. Centinaia di sostenitori dei sette dovrebbero arrivare sotto le finestre del palazzo di giustizia di Gap, nel sudest della Francia, nel dipartimento delle Alte Alpi, per questo processo.

Francia, aiuto ai migranti: 7 attivisti vanno a processo

La giustizia francese rimprovera loro di avere agevolato il passaggio dalla frontiera franco-italiana a una ventina di migranti il 22 aprile. Nel corso infatti di una manifestazione sul Monginevro. A cui partecipavano quindi un centinaio di altre persone. Dopo dei brevi scontri con le forze dell’ordine la manifestazione – che era stata organizzata in risposta al blocco simbolico di un colle vicino il giorno prima da parte di membri del gruppo di estrema destra Génération identitaire – aveva raggiunto la città di Briançon, nel dipartimento di Hautes-Alpes. “Non abbiamo costretto nessuno dei richiedenti asilo presenti a seguirci” e “bisogna riconoscere a queste persone il diritto di manifestare per una causa che le riguarda”, dice Benoit, uno dei quattro francesi a processo.

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