Furto del Salvator Mundi, 6 fermi

La Procura: Maria Licciardi avrebbe avuto un ruolo di intermediario

NAPOLI – All’alba di ieri sei persone arrestate dai carabinieri del Ros: tre accusate del furto e tre di ricettazione di un dipinto rubato nella basilica di San Domenico Maggiore. I militari, insieme alla Mobile e con la collaborazione del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, hanno eseguito il provvedimento di fermo di indiziato di delitto. La misura emessa dalla Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di Pasquale Ferrigno, 57 anni, Marco Fusaro, 45 anni, e Tommaso Boscaglia, 22 anni, accusati di furto aggravato, e di Vincenzo Esposito, 57 anni, Antonio Mauro, 44 anni (nella foto in alto) e Domenico De Rosa, 53 anni, accusati della ricettazione, aggravata dalla finalità dell’agevolazione mafiosa, del dipinto, olio su tavola, fanno sapere gli investigatori dell’Arma. L’opera era stata rinvenuta il 16 gennaio 2021, dopo che era stata trafugata dalla basilica di San Domenico Maggiore – Convento dei Padri Domenicani. Raffigura l’icona del Salvator Mundi o Cristo Benedicente, copia del più famoso Salvator Mundi realizzato da Leonardo da Vinci, venduto dalla casa d’asta Christie’s di New York per un valore di 450 milioni di dollari. La copia in questione, di ingente valore storico e artistico, risulta essere stata realizzata da un allievo di Leonardo, nel secondo decennio del secolo XVI. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Ferrigno è un collaboratore del convento di San Domenico, in possesso delle chiavi di accesso al museo Doma. Avrebbe consentito a Boscaglia e Fusaro, l’accesso alla sala del tesoro. Tutti passaggi ricostruiti dalla Procura nel provvedimento. Boscaglia e Fusaro avrebbero poi preso il dipinto. Mentre De Rosa, Esposito e Mauro lo avrebbero poi ricevuto in un secondo momento. Di più. Sempre secondo gli inquirenti, nell’indagine è coinvolto anche il clan Licciardi. E per il pm Giuseppina Loreto, a svolgere un ruolo di intermediario sarebbe stata anche Maria Licciardi (nella foto in basso), non coinvolta in questa inchiesta.

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