MILANO – Il 2050 come limite per raggiungere la neutralità climatica “è un’ambizione dell’Unione europea, ma anche altri Paesi hanno diritto ad avere ambizioni. Quanto al comunicato, noi apprezziamo il lavoro della presidenza italiana che all’alba è riuscita a portare a termine il negoziato con un accordo, ma avremmo preferito che la bozza originale ci fosse stata consegnata prima. La ragione di questo ritardo è stata che prima l’hanno discussa i Paesi del G7 e poi hanno cominciato a farla circolare. Ecco perché conteneva la data del 2050. Ma è stato un comportamento non esattamente educato. E se i media italiani presentano come verità finale l’ambizione di Ue e Usa di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ho paura che questo non sia giusto e rispettoso verso tutti gli altri membri del G20. Noi non ragioniamo per slogan o ambizioni, guardi a cosa è successo all’ambizione dell’Unione europea di fare a meno dei gasdotti russi. Noi abbiamo razionalmente calcolato che raggiungeremo la neutralità carbonica entro il 2060 e lo faremo”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov.
(LaPresse)