Gang dello spaccio, 7 a rischio processo. La Procura antimafia: Corvino il leader

In 6 sono accusati di aver fatto parte dell’associazione criminale, Mottola risponde di un singolo episodio di smercio di droga

CASAL DI PRINCIPE – Un’associazione criminale specializzata nello smerciare marijuana e hashish attiva nell’Agro aversano da aprile a ottobre del 2019: è il tema dell’inchiesta, coordinata dai pubblici ministeri Vincenzo Ranieri e Luigi Landolfi della Dda di Napoli, che rischia di portare a processo sette indagati. Si tratta di Tommaso Corvino, 30enne di Casal di Principe, al momento recluso nel carcere di Trapani (per un altro procedimento giudiziario), Raffaele Sapio, 45enne, Angelina Cioffo, 68enne, Lucia Corvino, 33enne, tutti di San Cipriano d’Aversa, Maria Luisa Petito, 53enne, di Casale, e Cioffo Davide, 25enne sanciprianese. I sei, secondo la Dda, hanno fatto parte della presunta organizzazione malavitosa. Rischia il processo anche Adriana Mottola, 39enne di Casal di Principe, che risponde, invece, di un singolo episodio di detenzione di droga ai fini di spaccio. Ai sette inquisiti nelle scorse ore è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e nei prossimi giorni i pm Luigi Landolfi e Vincenzo Ranieri valuteranno se avanzare o meno richiesta di rinvio a giudizio.
Stando a quanto ricostruito dai militari dell’Arma della Compagnia di Casal di Principe, a guidare l’ipotizzata compagine sarebbe stato Tommaso Corvino: a lui il compito di curare i rapporti con i clienti dell’associazione e di impartire istruzioni agli associati. Avrebbe pure gestito la riscossione e il reinvestimento dei guadagni. A distribuire le dosi e curare la riscossione dei proventi, invece, sarebbero stati Sapio, Angelina Cioffo, Lucia Corvino. Petito e Davide Cioffo. Quest’ultimo, secondo la Dda, avrebbe pure fatto da intermediario con dei contatti che garantivano al gruppo il rifornimento di droga. Per gli inquirenti era lui, in sostanza, ad interloquire con le cosche napoletane che vendevano i narcotici in grosse quantità. A versare parte dei soldi ottenuti a Corvino, invece, secondo l’accusa, era Raffaele Sapio.
Nel collegio difensivo gli avvocati Carlo De Stavola, Giuseppe Scala, Vittorio Caterino, Alessandro Cassandra e Sergio Galasso.
I sette indagati sono da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.

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