MILANO (LaPresse) – “Il controllo spetta al concedente che a norma della convenzione firmata ha il diritto dovere di monitorare la buona esecuzione dei lavori, la perfetta manutenzione e i continui interventi di ripristino”. Così in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, l’ex ministro delle Infrastrutture ed ex pm Antonio Di Pietro.
“Tutto ciò dal 2007 al 2012 è stato appannaggio dell’Anas. Ma dal 2013, stando a una norma di legge, è diventato direttamente compito del ministero delle Infrastrutture ed in particolare è stata istituita una struttura ad hoc che si chiama ‘Vigilanza sulla concessione autostradale'”.
La responsabilità è da dividere
Per Di Pietro “è vero che c’è una responsabilità da parte di Autostrade sull’omessa manutenzione e sull’omesso ripristino. Ma è anche vero che c’è un omesso controllo da parte del ministero delle Infrastrutture”.
La tesi di Di Pietro
Alla domanda sul perché gli allegati della convenzione siano stati secretati, Di Pietro risponde: “Io non ho secretato nulla. Ricordo che ogni secretazione deve essere fatta con un provvedimento. E allora faccio un appello: tiriamo fuori il provvedimento che ha disposto il segreto e vediamo cosa c’è scritto e chi l’ha firmato”.
Secondo Di Pietro la revoca della concessione ad Autostrade “è la soluzione peggiore del male. Un danno per lo Stato. Perché difficilmente porterà a un risultato adeguato. Il rischio – avverte – è che l’unico a guadagnarci sarà Autostrade”.