Milano, 18 apr. (LaPresse) – Una delle due vittime di un presunto attacco antisemita avvenuto ieri sera a Berlino, il 21enne Adam, in un’intervista rilasciata in esclusiva all’emittente Deutsche Welle afferma di non essere ebreo e di avere indossato la kippah solo come esperimento. Il giovane dice che la kippah era il regalo di un amico e lui l’ha indossata perché non credeva agli amici che in Israele gli avevano detto che era pericoloso andare in giro in Germania con il copricapo ebraico e, con l’esperimento, avrebbe voluto dimostrare proprio il contrario. Adam dice di essere un israeliano cresciuto in una famiglia araba atea in Israele e di essere alla ricerca della propria identità religiosa. Ha dichiarato alla Deutsche Welle: “È stato un esperimento per me di indossare ieri la kippah e uscire” e “continuerò a portare la kippah, non importa cosa ne pensino gli altri”. Il 21enne, inoltre, sottolinea che al momento dell’aggressione c’erano in strada circa 50 persone e che solo una donna si è offerta di aiutare; ha aggiunto però di avere ricevuto molto sostegno dalla polizia e sui social network.
Due uomini che portavano una kippah, di 21 e 24 anni, sono stati aggrediti martedì sera a Berlino nel quartiere di Prenzlauer Berg da tre giovani, uno dei quali parlava sicuramente arabo. Adam, il 21enne, ha filmato la scena e il video è stato diffuso online; si sente un aggressore ripetere più volte “Yahudi”, cioé ebreo in arabo. Alle immagini sono seguiti una serie di commenti ufficiali di condanna. È intervenuta anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel: “È sicuramente un incidente terribile e reagiremo” e “questa lotta contro tali atti antisemiti deve essere vinta, ne va della reputazione del nostro Stato e ci impegniamo con tutte le forze”, ha dichiarato.