Ue, scontro tra Juncker e Parlamento europeo su promozione Selmayr

(FILES) In this file photo taken on May 11, 2015 European Commission President Jean-Claude Juncker's Chief of Cabinet Martin Selmayr arrives for an Eurogroup meeting at the European Council, in Brussels. The powerful chief of staff to Jean-Claude Juncker, Martin Selmayr, will take a top post in the European Commission in a move announced on February 21, 2018 which means he can stay on after his boss steps down next year. / AFP PHOTO / JOHN THYS

Strasburgo (Francia), 18 apr. (LaPresse/AFP) – Scontro istituzionale tra Commissione e Parlamento Ue sulla controversa promozione di Martin Selmayr, ex braccio destro di Jean-Claude Juncker, a segretario generale dell’esecutivo comunitario. Il Parlamento ha chiesto al presidente della Commissione di “rivalutare” la promozione, votando in modo schiacciante una mozione contro il “colpo di mano” che ha portato Selmayr ai vertici della macchina amministrativa e a capo di 30mila persone.

La polemica si concentra sulla ‘doppia promozione’ istantanea di Selmayr. Il 47enne ex capo dello staff di Juncker, in un solo giorno, durante una riunione dei commissari europei, fu nominato vicesegretario generale e, pochi minuti dopo, segretario generale. La risoluzione del parlamento definisce la promozione “un colpo di mano che forse supera i limiti della legge” e chiede alla Commissione di “riesaminare la procedura di nomina per dare ad altri la possibilità di candidarsi”.

I legislatori hanno anche chiesto alla Commissione di condurre procedure “aperte e trasparenti” in futuro. La Commissione europea ha risposto che non revocherà la nomina, ma ha assicurato che valuterà come migliorare il processo di selezione in futuro. Il commissario al Bilancio dell’Ue, Guenther Oettinger, ha dichiarato che la commissione “ha seguito tutte le regole sia nello spirito che nella lettera”.

Malgrado l’approvazione a larga maggioranza, non sono mancate divisioni tra i partiti. Nonostante la spinta di alcuni deputati per una presa di posizione più dura, la risoluzione adottata dall’assemblea di Strasburgo non ha infatti chiesto le dimissioni del funzionario tedesco. L’eurodeputato tedesco che ha proposto il testo, Ingeborg Graessle del Partito popolare europeo, ha affermato che la mozione non intendeva mettere in discussione la posizione di Selmayr.

“Ammetto che il testo è ambiguo”, ha detto Graessle a Afp, spiegando che la richiesta di maggiore trasparenza si riferisce alla procedura per la scelta del prossimo segretario generale della commissione.

Il ‘Selmayrgate’ minaccia di travolgere la Commissione mentre l’Unione sta mettendo in cantiere le riforme post Brexit.

La stampa britannica ha soprannominato Selmayr ‘Rasputin’, accusandolo di aver danneggiato il primo ministro Theresa May durante i colloqui sulla Brexit. Lo stesso Juncker chiamava Selmayr ‘mostro’, ma in questo caso per la capacità dell’ex avvocato di lavorare molto duramente.

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