Gioia Tauro, donna ridotta in schiavitù per 20 anni. L’aguzzino si era finto sociologo per soggiogarla: 2 arresti

Per 20 anni l'ha tenuta in schiavitù, abusando di lei sessualmente e psicologicamente. Arrestati un 70enne e il suo complice.

sedicenne vittima di stupro

GIOIA TAURO – Prigioniera, segregata. Privata della libertà e della dignità. E’ quanto accaduto ad una donna di 40 anni che per oltre un ventennio sarebbe rimasta in balia di due aguzzini. I due avrebbero usato violenze fisiche, morali e sessuali nei suoi confronti. Si tratta di due persone, F.R.D., 55 enne di Polistena e R.R., 70enne di Cittanova. I due uomini sono stati arrestati dagli agenti di Gioia Tauro. Le accuse sono diverse: l’uomo di settant’anni, che si era finto sociologo per guadagnare la fiducia della vittima, è accusato di riduzione in schiavitù, mentre per il secondo atti persecutori.

SIn schiavitù per 20 anni: soggiogata e vittima di ogni insensata follia

Una storia assurda, surreale. La donna, allora ventenne, aveva conosciuto l’aguzzino in un centro per anziani della Piana di Gioia Tauro. L’uomo si era finto sociologo e, offrendosi di aiutarla a curare una forma di anoressia di cui la ragazza era all’epoca dei fatti affetta, si era guadagnato la sua fiducia. In poco tempo l’impostore, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva completamente annullato la volontà della donna. Completamente soggiogata e plagiata dall’aguzzino, era stata costretta a subire rapporti sessuali, violenze fisiche e vessazioni di ogni genere.

L’aguzzino ha tratto d’inganno anche la famiglia

Ma non è stata solo la 40enne la sua vittima. In centemporanea, l’uomo aveva man mano conquistato la fiducia della famiglia della donna, dimostrandosi generoso e protettivo nei confronti di tutti i parenti della vittima. Accreditandosi come massone con numerosi agganci nella politica, tra le forze dell’ordine, il clero e la magistratura, aveva soggiogato tutti.

Le minacce, gli abusi sessuali e lo stalking

Dalle indagini è inoltre emerso che il 70enne, insieme ad un’altra persona arrestata con l’accusa di stalking, dal 2017 in poi avevano seguito con la loro automobile reiteratamente la vittima fino alla sua abitazione. Minacce di ogni genere, compreso di morte. Avevano controllato per anni ogni suo spostamento e movimento, provocandole uno stato di paure a di ansia perenne, fondato sulla terrore e il timore per la propria incolumità. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip di Reggio su richiesta della Procura.

Le minacce di morte

Dalle indagini è emerso anche che il 70enne, insieme all’altra persona arrestata con l’accusa di stalking, a partire dal 2017 avevano seguito con la loro autovettura reiteratamente la vittima fino alla sua abitazione e minacciandola anche di morte. Avevano controllato ogni suo spostamento, provocandole un perdurante e grave stato di ansia e di paura ed un fondato timore per la propria incolumità


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