ROMA – “La delegittimazione della magistratura crea effetti gravissimi, perché significa delegittimare uno dei cardini della democrazia liberale”. Lo dice David Ermini, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, in un’intervista al ‘Corriere della sera’. Sarà, ma sono stati comportamenti degli stessi magistrati e dell’organo di autogoverno che lei ora rappresenta a provocare questa delegittimazione.
“E’ vero, e uno degli errori che abbiamo commesso è stato accorgersi troppo tardi di quanto stava montando nell’opinione pubblica la sfiducia verso la categoria; senza distinzioni, che pure esistono, tra i pm che fanno le indagini, i giudici che emettono le sentenze, il Csm e l’Associazione magistrati. Ma tant’è. Con il caso Palamara c’è esplosa tra le mani una bomba, ma la miccia era accesa da molto tempo, e dopo la deflagrazione ci siamo trovati a dover difendere un’istituzione e correggere le storture”, aggiunge.
“La svolta può arrivare da due fronti: da un lato il cambiamento morale e culturale, dall’altro le riforme; noi abbiamo imboccato la prima strada, la seconda tocca al Parlamento”, sottolinea Ermini.
(LaPresse)