ROMA – Nessuna alleanza tra M5S e Lega alle prossime elezioni europee. Ad escludere un’ipotesi del genere è il presidente della Camera Roberto Fico che, più volte indicato come il leader della corrente degli ortodossi grillini, sui temi caldi preferisce rimarcare la differenza di posizione con il vicepremier Matteo Salvini.
Europee, l’alleanza improbabile
Anche per la Lega è da escludersi la possibilità di dare vita ad un’alleanza elettorale in vista delle prossime europee con i 5 Stelle. L’esperienza ‘pentaleghista’ nata dopo il voto del 4 marzo vale solo per il governo Conte. Le posizioni diametralmente opposte permangono, si media solo grazie alla volontà di tenere fede al ‘contratto di governo’.
Ortodossi vs leghisti
Il sostegno che il capo politico dei grillini e vicepremier Luigi Di Maio ha garantito a Salvini soprattutto in fatto di immigrazione ha creato indignazione in una parte del Movimento: quella ortodossa che vede in Fico il maggior esponente. Non si manda a carte 48 il governo, ma ribadire le diversità di vedute è necessario per salvaguardare la natura stessa dei pentastellati.
Caporalato, legge Mancino: serve mantenere il punto
Il presidente della Camera in un’intervista dice la sua partendo dalla tragedia dei braccianti morti in Puglia e dalla legge sul caporalato. “La legge esistente va rafforzata e migliorata – ha detto – Il principio deve essere quello di combattere lo sfruttamento. Così come la legge Mancino (quella che il Ministro leghista per le politiche per la famiglia Lorenzo Fontana vorrebbe abolire ndr) va difesa, mantenuta e ampliata. Un’immigrazione controllata, sostenibile, come avviene in Canada può portare benefici per tutti. Dove questo non avviene, dove non si integra, crescono lo scontro sociale e la paura”. Posizioni condivise dagli ortodossi che ancora fanno fatica a digerire l’alleanza con la Lega.
Tav, le battaglie non si dimenticano
Il terreno di scontro degli ultimi giorni tra le due forze di governo si è spostato sulle grandi opere. Fico invita a non delegittimare con scelte sbagliate le battaglie portate avanti negli anni. Quelle che hanno portato il Movimento ad essere la prima forza politica del Paese. “Per quanto riguarda la Tav – ha ricordato Fico – quella contro la Torino-Lione è una lotta cui ho partecipato dal 2005. C’è stato un grande lavoro con il movimento no Tav, è una battaglia che non si può dimenticare. Come l’acqua pubblica, cui ho legato la mia presidenza. La legge arriverà presto e mi auguro venga approvata con il più ampio consenso prima possibile”. Il passato non si dimentica e il futuro da scrivere, per il pentastellato, non prevede un’alleanza elettorale con la Lega alle prossime europee.