Governo, Cdm: riforma della crisi d’impresa e dell’insolvenza

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto: Giuseppe Conte, Giovanni Tria, Alfonso Bonafede, Giancarlo Giorgetti

Roma – Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi alle ore 19.21 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del presidente Giuseppe Conte, segretario il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti. E’ quanto si legge nel comunicato al termine del Cdm in cui si è affrontato il tema della riforma della crisi d’impresa.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155, introduce il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.

Due principali finalità

Il Codice ha l’obiettivo di riformare in modo organico la disciplina delle procedure concorsuali, consentendo una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese.

Le principali novità

Si sostituisce il termine fallimento con l’espressione ‘liquidazione giudiziale’ in conformità a quanto avviene in altri Paesi europei, come la Francia o la Spagna, al fine di evitare il discredito sociale anche personale che anche storicamente si accompagna alla parola ‘fallito’.

Priorità di trattazione alle proposte che comportino il superamento della crisi 

Si uniforma e si semplifica la disciplina dei diversi riti speciali previsti dalle disposizioni in materia concorsuale e si prevede la riduzione della durata e dei costi delle procedure concorsuali.

Nuove procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro 

Istituito, presso il Ministero della giustizia, un albo dei soggetti destinati a svolgere su incarico del tribunale funzioni di gestione o di controllo nell’ambito di procedure concorsuali, con l’indicazione dei requisiti di professionalità esperienza e indipendenza necessari all’iscrizione.

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