Governo, ddl concorrenza: delega fiscale e codice appalti, stallo riforme in Parlamento

Giustizia, delega fiscale, ddl concorrenza e codice degli appalti: ecco le riforme più attese del governo Draghi che, complici una serie di stop & go dovuti anche all'emergenza della guerra sferrata dalla Russia di Vladimir Putin, sono ferme in Parlamento.

Gli ex parlamentari annunciano battaglia se passerà il taglio dei vitalizi
FOTO MONALDO LAPRESSE

MILANO – Giustizia, delega fiscale, ddl concorrenza e codice degli appalti: ecco le riforme più attese del governo Draghi che, complici una serie di stop & go dovuti anche all’emergenza della guerra sferrata dalla Russia di Vladimir Putin, sono ferme in Parlamento. I lavori di Camera e Senato hanno subito dei ‘rallentamenti’ tra il voto delle risoluzioni e il dl Ucraina, con la maggioranza che ha scricchiolato fino a ieri sul nodo delle spese militari. Ma anche su altri dossier i partiti che sostengono l’esecutivo hanno dovuto fare i conti con differenze di vedute, che rischiano di trasformare in un percorso ad ostacoli l’iter per le riforme, il cui cronoprogramma è scandito dagli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. E la sessione parlamentare caldeggiata dal Pd subito dopo il discorso di insediamento bis del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non è andata oltre un confronto preliminare. L’emergenza del conflitto, senza dubbio, ha scompaginato l’agenda del Governo, anche se il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha più volte ribadito che il lavoro sulle riforme continua.

La giustizia rappresenta una delle questioni chiave. Lunedì ci sarà un nuovo round fra la ministra Marta Cartabia e la maggioranza sul nodo sorteggio per il Consiglio superiore della magistratura e il giorno dopo inizieranno le votazioni in commissione alla Camera, come ricorda Mario Perantoni (M5S). Poi c’è la delega fiscale, che crea più di un mal di pancia per i partiti che sostengono l’esecutivo. L’approdo a Montecitorio è stato fissato per martedì 19 aprile, anche se il provvedimento era inizialmente atteso il 28 marzo. Votazioni sul filo in commissione Finanze hanno fatto traballare il Governo sulla revisione del catasto all’inizio di marzo e ora Forza Italia e Lega spingono per un aumento del tetto della flat tax.

Ma non finisce qui, perché il ddl concorrenza si è trasformato in un altro campo di battaglia, con oltre mille emendamenti da tutti i gruppi per il disegno di legge delega dell’esecutivo, adeguato agli obiettivi del Pnrr, per cui si punta sull’approvazione in Senato entro aprile e in un ok definitivo entro giugno. Le polemiche sulle concessioni balneari non si placano. E sulla liberalizzazione di taxi e Ncc FI, Carroccio e Fratelli d’Italia hanno innalzato un muro, con l’obiettivo di stralciare queste norme.

Fra le riforme più attese, però, c’è anche quella del codice degli appalti, passato alla Camera dopo il via libera del Senato dei primi di marzo. Tra i punti fondamentali, c’è la semplificazione di norme e procedure. Anche in chiave Pnrr, che continua a rappresentare una stella polare in cima all’agenda di Palazzo Chigi.

di Luca Rossi

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