Governo, stretta finale sui sottosegretari: i nodi da sciogliere restano l’editoria e i servizi segreti

Foto Fabrizio Corradetti / LaPresse Nella foto: Palazzo Chigi

ROMA – Domani in Consiglio dei ministri. E’ la dead line per la nomina dei sottosegretari fissata dal premier Giuseppe Conte, che da Bruxelles sottolinea come “sarebbe buono riuscire a completare la lista della squadra per poter essere quanto prima pronti a partire”. Le due delegazioni sono al lavoro, i 5Stelle che devono sedare i malumori interni e mettere un freno alle ‘gomitate’ che i parlamentari continuano a darsi per raggiungere un posto, più a meno di peso, nell’esecutivo.

La quota da assegnare per ogni alleato (M5S e Pd) è ancora da limare, Luigi Di Maio intende rafforzare la squadra con nomi e soprattutto numeri. Al Nazareno dovrebbero spettarne 18, tra viceministri e sottosegretari, mentre ai grillini 22. In tutto una compagine di 40 persone per completare il team giallorosso.

Mentre le caselle si stanno lentamente riempendo, con un via libera che dovrebbe arrivare dopo un confronto nelle prossime ore tra i due capidelegazione Vincenzo Spadafora e Dario Franceschini, i nodi più difficili da sciogliere restano l’editoria e i servizi segreti, il cui destino sembra viaggiare di pari passo. Conte ha già annunciato di voler tenere per sè la responsabilità degli 007, mentre Di Maio, con cui al momento non ha dei rapporti buonissimi, vorrebbe piazzarci uno dei suoi.

Le pressioni sarebbero per Vito Crimi, che lascerebbe così vacante il posto all’editoria, dove sarebbe tornato in pole Walter Verini e sarebbero scese le quotazioni di Andrea Martella (entrambi del Pd). Nella squadra M5S sembrerebbero quasi certi Vittorio Ferraresi (Giustizia), Manlio Di Stefano (Esteri), Giancarlo Cancelleri (Mise), Claudio Cominardi o Davide Tripiedi (Lavoro) , Stefano Buffagni e Laura Castelli (Economia), Mauro Coltorti (Mit), Giorgio Trizzino (Salute), Carlo Sibilia (Interno), Francesco D’Uva (Cultura).

In quota Pd, ma tra i renziani, si fanno avanti Anna Ascani (Istruzione), Luigi Marattin (Economia), Emanuele Fiano (Interno), Simona Malpezzi (Istruzione), Salvatore Margiotta, Mario Cociancich e Dario Stefano. Al Nazareno in aggiunta si parla di Antonio Misiani (Economia), Giampaolo Manzella (Mise), Lia Quartapelle e Marina Sereni (Esteri), Roberto Morassute e Debora Serracchiani. A Leu potrebbero andare, invece, due ‘poltrone’ tra Michela Rostan e Rossella Muroni. Lavora a un nome ‘esterno al Parlamento Sinistra italiana. (LaPresse)

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