Green pass, questura di Milano: il corteo voleva bloccare il traffico

È questo, secondo la questura di Milano, lo scopo del troncone di oltre 3mila persone che ieri si sono staccate dal corteo no green pass, nonostante il Questore Giuseppe Petronzi avesse prescritto un orario e un percorso specifici.

MILANO – Creare confusione e bloccare il traffico.

È questo, secondo la questura di Milano, lo scopo del troncone di oltre 3mila persone che ieri si sono staccate dal corteo no green pass, nonostante il Questore Giuseppe Petronzi avesse prescritto un orario e un percorso specifici. La manifestazione “è stata sin da subito caratterizzata da insulti e spintoni verso operatori dei media”, spiega la questura. Verso le ore 17, in piazza Fontana, i due responsabili dell’aggressione verbale a un giornalista sono stati identificati dagli agenti della Polizia di Stato che, dopo averli accompagnati in Questura, li hanno denunciati. Due episodi analoghi, ai danni dello stesso giornalista, si sono verificati più tardi in corso di Porta Romana e in corso XXII Marzo.

Il corteo, come ha ricostruito la stessa Questura, in avvio composto da oltre 4mila persone, ha inizialmente seguito il percorso prescritto e, giunto in corso di Porta Romana, si è diviso in due prima di ricompattarsi in serata in corso XXII Marzo; mentre circa 700 persone proseguivano regolarmente lungo le strade indicate nel provvedimento questorile, oltre 3mila persone hanno vagato lungo le vie della zona Crocetta e Beatrice d’Este con il deliberato scopo di creare confusione e bloccare il traffico. Numerosi gli episodi, registrati in quel momento, di reazioni verbali da parte di automobilisti adirati per la violenza del blocco della circolazione subita. Tra i cittadini esasperati che, dalle proprie abitazioni urlavano insulti ai manifestanti, pure una signora che, dal balcone di casa, ha lanciato sui manifestanti un secchio d’acqua.

 Una volta che i reparti inquadrati della polizia di stato, dell’arma dei carabinieri e della guardia di finanza, con il contributo della polizia locale, hanno ricompattato il gruppo che, dopo aver percorso poche decine di metri in corso XXII Marzo, ha deciso di contravvenire in toto alle prescrizioni del Questore abbandonando il percorso indicato e alle ore 21, si apprende sempre dalla Questura, in via Anfossi, non è stato più permesso il movimento disordinato dei manifestanti che sono stati fatti defluire da via Sciesa solo dopo essere stati identificati: alcuni di loro hanno contattato il numero unico di emergenza 112 per chiedere soccorso alle forze dell’ordine per “sequestro di persona”.

Oltre alle 21 persone identificate a inizio manifestazione in piazza Fontana e alla cittadina identificata in viale Beatrice d’Este, lungo un percorso che non corrisponde a quello prescritto dal Questore, sono 93 le persone che la Polizia di Stato ha identificato in via Sciesa e la cui posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.

Al netto del mancato rispetto di buona parte del percorso, il dispositivo della Questura è riuscito a preservare le arterie più importanti sotto il profilo delle attività commerciali che rientravano appunto tra gli obiettivi dei manifestanti.

LaPresse

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