Green pass, Toti: “Si estenda o rischieremo nuovi lockdown”

L'appello del governatore della Liguria

MILANO – È necessario “estendere quanto più possibile il Green Pass”. Ne è convinto il presidente della Liguria, Giovanni Toti, che ne parla in un’intervista alla Stampa. “Non possiamo – dice Toti – ballare come le cicale, soddisfatti dei dati in discesa del Covid: è chiaro che questa situazione a breve termine è limitata e comunque è legata alla campagna di vaccinazione in corso. Per la sicurezza del Paese, per il suo benessere economico, è fondamentale allargare il Green Pass a tutte quelle categorie di lavoratori in contatto con il pubblico. La certificazione verde attiene alla sicurezza sul lavoro alla pari delle misure antinfortunistiche. Non si può rimanere senza soprattutto per chi lavora in mezzo alla gente”.

Sulla posizione della Lega, Toti sottolinea: “Salvini è costretto a negare l’estensione del Green Pass perché incalzato da Meloni, ma i governatori della Lega sono contro di lui. E’ un problema politico che Salvini deve risolvere all’interno del suo partito”.

Il certificato, secondo il presidente della Liguria, andrebbe esteso “a tutti coloro che lavorano nei settori sensibili: dalla cultura, l’intrattenimento, il sociale alle banche, assicurazioni, commercio e trasporto pubblico locale. Per non parlare dei dipendenti di bar e ristoranti: non ha senso dover essere muniti di Green Pass per sedersi al tavolo al chiuso di un ristorante mentre il cameriere che ti serve o il cuoco possono esserne sprovvisti. Ricordiamoci che non possiamo limitarci a pensare solo a ciò che succede a settembre, dobbiamo guardare avanti”. L’autunno, Toti lo vede “senza grossi problemi se la campagna vaccinale va avanti e se, appunto, il Green Pass verrà ampiamente potenziato. In mezzo ai guai se invece ciò non dovesse accadere. Non possiamo permetterci nuove chiusure, nuovi stop and go. Il Paese deve proseguire nella sua fase di rilancio economico, abbiamo da attuare il Recovery plan e non possiamo ipotizzare nuovi lockdown. E ancora: la scuola, l’università, i luoghi della cultura devono rimanere aperti. Dobbiamo tenere ben a mente queste cose se non vogliamo impantanarci un’altra volta”.

(LaPresse)

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