NAPOLI – Clima, giustizia sociale, guerra. Domani si torna dopo mesi di stop per la pandemia per lo Sciopero globale organizzato dagli attivisti di Fridays for Future. Fridays For Future Italia chiederà che i paesi del Nord del Mondo garantiscano dei risarcimenti climatici alle comunità più colpite e che i leader mondiali smettano di fare discorsi pieni di greenwashing e intraprendano una vera azione per la salvaguardia del clima. “I risarcimenti climatici richiesti non sono beneficenza, ma fanno parte di un processo di giustizia trasformativa in cui il potere politico tornerà alle persone e alle comunità. Non dovranno essere concessi sotto forma di “prestiti”, ma di “finanziamenti”, come una risposta alle richieste delle comunità indigene ed emarginate; per restituire le terre alle comunità, dare risorse a quelle più colpite dalla crisi climatica affinché possano adattarsi e compensare le perdite e i danni. Per una ridistribuzione della ricchezza globale, della tecnologia e dell’informazione, e del potere politico dal Nord globale al Sud globale e dall’alto al basso”, spiegano gli organizzatori della protesta. Per l’evento #PeopleNotProfit è lo slogan scelto in tutto il mondo: basta mettere a rischio il futuro e la vita di miliardi di persone per nutrire gli interessi di pochi.
Guerra e clima
Il catastrofico scenario climatico che stiamo vivendo è il risultato di secoli di sfruttamento e oppressione attraverso il colonialismo, l’estrattivismo e il capitalismo, un modello socio-economico essenzialmente difettoso che deve essere sostituito con urgenza. E’ questo l’allarme lanciato dall’esercito di Greta Thunberg. Un sistema in cui le nazioni ricche sono responsabili del 92% delle emissioni globali, e l’1% più ricco della popolazione mondiale è responsabile del doppio dell’inquinamento prodotto dal 50% più povero. provando a leggere la realtà con uno sguardo globale e olistico, non possiamo non vedere i legami tra guerra clima, ambiente e giustizia sociale. I cambiamenti climatici determinano la crisi dei servizi ecosistemici, e quindi il collasso della coesione sociale e i conflitti. Molte guerre hanno alla base la stessa radice della crisi climatica: un sistema economico basato su una crescita infinita su un pianeta finito.
Aversa
Fridays For Future domani manifesterà ad Aversa, in piazza Municipio, insieme alle altre realtà locali ambientaliste e impegnate nel sociale per chiedere ancora una volta giustizia sociale, climatica e ambientale. “Il periodo nel quale manifesteremo, quello della guerra russa-ucraina, ci ricorda quale è il problema per il quale anche noi, in maniera totalmente diversa, oggi combattiamo: non possiamo dimenticare, infatti, che uno degli elementi fondamentali all’interno di questo conflitto riguarda l’approvvigionamento del gas “naturale” per un intero continente, l’Europa, legato ancora mani e piedi a combustibili fossili come questo, inutilizzabile per qualsiasi idea di transizione ecologica”, dicono gli attivisti locali.
Napoli
Alle 9,30 in piazza Garibaldi gli attivisti partenopei scenderanno in piazza per ribadire che la crisi climatica continua ad avanzare e per dire una volta per tutte che il profitto non può più superare i diritti umani, scavalcare la biosfera e sfruttare i territori. “Il 25 scendiamo tutte e tutti in piazza, per la nostra battaglia, e per la battaglia di tutte quelle minoranze che ogni giorno subiscono soprusi e ingiustizie! Un altro mondo è necessario, e glielo faremo sentire”, dicono dalla delegazione napoletana.
Avellino
Il corteo avellinese di Fridays for future partirà alle 9 del mattino dal Campetto Santa Rita in Via Circumvallazione per manifestare contro le ecomafie e contro le false promesse che ci sono state fatte sulla transizione ecologica del capoluogo irpino. Gli organizzatori hanno invitato i partecipanti a portare una sveglia da far suonare in piazza per ricordare all’amministrazione e a tutti coloro che hanno il potere di cambiare le cose, che il tempo stringe.