Rincari sul pane, famiglie in ginocchio

FOTO DI REPERTORIO/LAPRESSE

CASERTA – Un euro e trenta centesimi per mezzo chilo di pane bianco, due euro e cinquanta per una forma da un chilo e fino a trenta centesimi per un solo panino: il prezzo di pane e pasta ‘lievita’, tra rincari per il carburante e materie prime ed a pagarne sono in ultimo le famiglie.

Una situazione drammatica per i nuclei familiari che già si trovavano in difficoltà, schiacciati tra i vari aumenti. Perché pane e pasta, benzina ed alimentari, sono prodotti ‘base’ il cui aumento pesa soprattutto sulle famiglie e a lungo raggio, le aziende. Perché i primi a patire per l’aumento della farina, almeno in ordine temporale, sono i forni e le panetterie.“Purtroppo sapevamo che questi aumenti sarebbero arrivati – sono le parole di Francesco di Delizie di Gola  – Fino ad oggi abbiamo cercato di ritardarli ma ora, con il rincaro delle materie prime e l’aumento nelle bollette non si può fare altrimenti. Dispiace perché purtroppo, a pagarne il prezzo, saranno in primo luogo i consumatori. Non possiamo consentirci di bloccare la produzione ma non possiamo aumentare troppo i prezzi altrimenti a pagare sarebbero i nostri clienti. Purtroppo il prezzo della farina è salito alle stelle. Non abbiamo nessuna intenzione di ricorrere a materie prime di cui non conosciamo la provenienza per risparmiare e non vogliamo nemmeno prendere in considerazione l’idea di abbassare la qualità dei nostri prodotti. E’ per questo che abbiamo dovuto alzare leggermente il prezzo del pane ma anche per noi è un momento difficile”. Per le famiglie si tratta di una situazione insostenibile.“Dopo la benzina e le bollette ora è aumentata anche la spesa – a parlare è Fabio IannoneAlla fine piove tutto sulle spalle di noi cittadini. Perché gli aumenti ci sono, sulle tasse e su tutto. Non ci sono però  gli aumenti degli stipendi, che restano sempre uguali. Così alla fine siamo sempre noi a pagare le conseguenze dei rincari. Gli aumenti della spesa sono un dramma per molte famiglie per cui, un centesimo alla volta, si ritrovano a spendere il doppio di quanto pagavano prima per metà della spesa”. Se per una famiglia benestante l’aumento è pesante diventa un vero e proprio macigno per chi si trova in difficoltà. “Per un chilo di pane al giorno paghiamo 75 euro in un mese – sono le parole di Marianna De Prete – Per una famiglia con un solo stipendio, neppure completo, è una grossa spesa. Perché stiamo parlando soltanto del pane e non del resto della spesa. Il carrello si è fatto pesante a causa dei rincari e non so come faremo ad andare avanti”.

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