Il Medio Oriente continua a essere teatro di violenze, con la guerra in corso nel suo 59esimo giorno. Israele ha dichiarato di aver intensificato i bombardamenti notturni colpendo 200 obiettivi di Hamas, mentre una manovra terrestre si estende nel settore sud di Gaza, con l’impiego di diversi carri armati a nord di Khan Yunis. Le operazioni si stanno concentrando sulla neutralizzazione dei dirigenti di Hamas, come indicato dai servizi segreti israeliani dello Shin Bet. L’Unicef ha lanciato un grido d’allarme riguardo alla situazione nel sud della Striscia di Gaza, denunciando che bombe cadono ogni dieci minuti, descrivendo gli attacchi come i peggiori dall’inizio del conflitto. Nella città di Beit Hillel, in alta Galilea, alcune truppe israeliane sono state ferite da un razzo anticarro proveniente dal Libano Sud. I media internazionali riportano un pesante bilancio delle vittime a seguito di un bombardamento nel campo profughi di Jabalia, con decine di morti. Nel frattempo, i miliziani di Hamas forniscono un nuovo bilancio delle vittime a Gaza dal 7 ottobre, affermando che il numero supera le 15.500 persone. Chiedono urgentemente un cessate il fuoco definitivo, sottolineando la necessità di porre fine agli ostaggi liberi. Le tensioni si aggravano ulteriormente con l’avvertimento dell’Iran, che minaccia un’ulteriore escalation del conflitto se Israele non interromperà le sue azioni bellicose.