Chiude l’hub Sammartini: riprende l’emergenza sociale

Il centro dava accoglienza ai tanti migranti ed anche ai clochard italiani

Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace
di Benedetta Dalla Rovere

MILANO (LaPresse) – In via Sammartini, a pochi passi dalla stazione Centrale, chiude l’Hub gestito da fondazione progetto Arca. Da un paio d’anni dava ospitalità a profughi e migranti. Al suo posto aprirà i battenti un presidio permanente per aiutare i senza tetto.

Docce, pasti caldi e qualche posto letto.

L’obiettivo è togliere i clochard dalla strada, spiega l’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino. Che elenca, in un lungo post su Facebook, le linee giuda del nuovo piano per le emergenze sociali di Palazzo Marino. La scelta di destinare ai senza tetto il centro nato sotto una delle arcate della massicciata che sostiene i binari vuole essere un modo per “trovare soluzioni diverse dalla strada quei cittadini d’origine italiana e straniera più ostili nei confronti del dialogo con le istituzioni”, spiega Majorino.

Un cambio di rotta

Rispetto a quando, nell’estate del 2015, era stato aperto un punto di accoglienza nel mezzanino della stazione Centrale. Poi l’Hub nella galleria Mortirolo e infine il centro di via Sammartini. La riorganizzazione coinvolge anche il centro di via Aldini. In autunno si trasformerà in un “ostello sociale per famiglie e cittadini in difficoltà”. Spazi che, per molti migranti, erano un’isola nella corrente di un viaggio tumultuoso. Viaggio destinato solo a lambire Milano. Per poi finire in Germania o nei paesi del Nord Europa.

Le misure annunciate dal Comune, però, potrebbero non bastare per eliminare il problema della persone costrette a dormire in strada

La ragione l’hanno illustrata una quarantina di volontari di diverse associazioni. Tra cui Arca, Save the Children, Cambio passo, Sant’Egidio. Giovedì scorso hanno recapitato all’assessore una lettera per chiedere notizie sul futuro dell’Hub, ormai semivuoto. Mentre fuori ogni sera decine e decine di migranti dormono “all’aperto senza assistenza”. “Gli sbarchi e di conseguenza gli arrivi anche a Milano sono diminuiti – scrivevano i volontari – e i centri si stanno svuotando. Ma tantissimi migranti sono per strada come dimostrano le richieste di aiuto che arrivano ogni giorno e di fronte alle quali noi siamo assolutamente impotenti. Per lo più sono ‘dublinati’ (richiedenti asilo non accolti da altri paesi europei che hanno sottoscritto gli accordi di Dublino, ndr.) provenienti dell’Afghanistan, Pakistan e Bangladesh, molti respinti dalla Germania e Francia e vengono a chiedere il nostro aiuto dopo essere stati inutilmente, per giorni e giorni, al Centro Aiuto a chiedere un posto letto”. Ma con l’inevitabile ripresa degli sbarchi nel corso dell’estate, che cosa accadrà?

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