Il 20 percento degli infetti necessita di un ricovero

L'intervento di Luigi Ferrante, dirigente anestesista-rianimatore del presidio ospedaliero di Marcianise

Inizialmente si parlava di “banale influenza” alludendo ad una semplice sintomatologia simil influenzale. Ma così non è. In realtà, circa il 20% dei pazienti infettati necessita di ospedalizzazione con un tasso di letalità, in presenza di comorbiditá o meno, compreso tra il 5-8%. Estremamente più alto della normale influenza.

Tuttavia cosa è che fa davvero la differenza? 3 cose fondamentali. È un virus sconosciuto al nostro sistema immunitario e, pertanto, può potenzialmente arrecare enormi danni alla nostra salute, soprattutto per la sua rapidità di contagio e la particolare resistenza nell’ambiente.

Ci sono soggetti più vulnerabili per genetica e comorbidità e può, in essi, provocare una grave polmonite virale che evolve rapidamente in una sindrome da distress respiratorio, ovvero in una grave insufficienza respiratoria, che necessita di supporto ventilatorio meccanico e ricovero presso obbligatorio presso la Terapia Intensiva.

Il maggior pericolo di contagio deriva dalla presenza di un importante numero di soggetti asintomatici ma positivi al virus che, inconsapevolmente, pur utilizzando i device di protezione, ne permettono la diffusione. Pertanto, assume una rilevanza fondamentale, il rispetto della rigorosa “quarantena”.

Ho ricevuto tanto domande riguardo il contagio del Covid-19 ai bambini. Uno studio cinese sull’ infezione nei bambini (Dong Y et al. Pediatrics 2020) dimostra che su 2145 casi totali oltre il 90% erano asintomatici, lievi o moderati, con un solo decesso riscontrato, per una letalità dell’infezione che è, per gli infettati sotto i 18 anni, pari a <0.05%.

Questo è l’unica casistica che può essere considerata anche se le ragioni non sono ancora del tutto note. Il virus ci permette di fare delle riflessioni: l’unico modo per uscirne è l’umanità , la civiltà’ ,l’ amore, il senso di comunità , il sentire di far parte di un unico cosmo di cui bisogna aver cura per preservarne il ciclo vitale che garantisce e protegge poi la nostra stessa esistenza.Abbiamo una grossa responsabilità dal nostro agire dipendono le sorti non solo nostre, ma di tutti quelli che ci circondano e forse noi che dipendiamo da loro.

Allora finiamola di cercare i colpevoli , proviamo ad aiutarci tutti pensando che i nostri destini si intrecciano si incontrano sono strettamente connessi con quelli del vicino, del collega, del parente .

Perché l’ universo ha le sue leggi, segue un suo disegno e con lui forse siamo in grosso debito. Lo stiamo provando a caro prezzo.

di Luigi Ferrante, dirigente anestesista-rianimatore del presidio ospedaliero di Marcianise

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