Il caro benzina fa sparire il lavoro

©lapresse - FABIANO
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CASERTA – Più di due euro al litro per la benzina, diesel che ha praticamente raggiunto il prezzo del ‘senza piombo’ e gpl aumentato di oltre il 30% rispetto ad alcuni giorni prima: fare il pieno è diventato un lusso per gli automobilisti casertani e un peso per i lavoratori del settore trasporti della provincia di Caserta.

Il diesel ha superato i due euro al litro, raggiungendo e affiancandosi a quello della benzina. La situazione poi è anche peggiore per il gas metano: un aumento pari a oltre il 30% quello del gpl. Sono forti i disagi, in generale, per tutti i cittadini. Sono ben più gravi, tuttavia, le ripercussioni che si stanno avendo sul mondo del lavoro. Molti i settori che si ritrovano con le spalle al muro a causa degli aumenti. Dalle aziende di trasporto merci ai venditori ambulanti, passando per il servizio viaggio su gomme dedicato al turismo: un aumento di venti centesimi al litro significa centinaia di euro in più, ogni mese, soltanto per mantenere in piedi la propria attività.

Drammatica la situazione in cui vengono a trovarsi i venditori ambulanti dei mercati rionali. Gli ambulanti non possono più viaggiare, almeno non troppo lontano. Il raggio di lavoro, fondamentale per la loro professione, si restringe al punto da strozzarli. Perché se dopo oltre due anni di restrizioni i mercatali ancora riuscivano a tenersi in piedi oggi, i rincari, arrivano come il colpo di grazia. “A causa degli aumenti al carburante non possiamo spostarci – sono le parole di Giuseppe Marotta, venditore mercatale di Terra di Lavoro – Molti hanno già dovuto fermarsi e centinaia sono a rischio. La ripresa dopo la pandemia di Covid-19 non è neppure iniziata che subito ci siamo trovati in ginocchio per i rincari causati dalla guerra. Non possiamo permetterci di continuare a lavorare in queste condizioni. L’unico modo che abbiamo per tagliare i costi restano però in attività è quello di accorciare le distanze. Praticamente stiamo tutti facendo così. Non possiamo allontanarci troppo dalle città vicine altrimenti in una giornata i costi arrivano a superare i guadagni”. 

Se gli aumenti si rivelano drammatici per famiglie e dipendenti per tutti i settori coinvolti nel trasporto su gomme, qualsiasi sia il tipo di servizio offerto, si ritrovano in grande difficoltà. “Traslochi e trasporto merci sono in pericolo – sono infatti le parole di Salvatore, dell’azienda Trasporti Aeffe – ogni viaggio diventa sempre più costoso. Per colpa degli aumenti lavoriamo quasi in perdita e nonostante tutto siamo anche costretti ad aumentare i prezzi. Gli aumenti ce lo impongono e non possiamo fare altrimenti. L’alternativa sarebbe chiudere o licenziare. e nessuno interviene molte aziende andranno fallite e dovranno chiudere. Centinaia di lavoratori perderanno il posto. Però nessuno fa niente e nessuno vuole intervenire.

Infine gli aumenti sulla benzina si rivelano disastrosi anche per chi, pur non lavorando direttamente nei trasporti, si ritrovano per lavoro a dover percorrere lunghe distanze. “Spostarsi tra i tribunali è diventato proibitivo – dichiara Antonio Croce, avvocato – In una giornata si può arrivare a consumare fino a 50 euro di benzina. Come avvocato devo spostarmi quotidianamente tra i vari fori della Campania, da Napoli a Salerno, passando per i tribunali di Santa Maria Capua Vetere ed Avellino. Si tratta di percorrere ogni giorno centinaia di chilometri. I mezzi pubblici, però, non sono abbastanza precisi o affidabili per muoversi quando si viaggia per motivi lavorativi”.

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