Ma ve la ricordate la normalità? Vi ricordate il coro unanime e multipolare di perenne lamento popolare? Non andava bene proprio niente! O quasi. E volete tornare a quella ‘normalità’? Alla vita pubblica corrotta da camorristi e politici infedeli? Agli imprenditori che per fare affari devono pagare la tangente (sia ai politici che ai camorristi)? Alle industrie che scaricano veleni nelle acque del Litorale Domizio e nei fiumi campani? Ai rifiuti che bruciano in ogni angolo della Terra dei Fuochi? Ai siti di stoccaggio che improvvisamente (e senza alcun controllo) vanno a fuoco perché bonifiche e smaltimenti costano troppo? Allo spreco alimentare? Agli ettolitri di acqua che quotidianamente si sprecano grazie a ‘illuminate’ condutture colabrodo? Quindi attenti alla ‘normalità’ e alla fase due che tutti invocano a gran voce: tornare a quella realtà vorrebbe dire rimetterci sui binari della tratta che porta al baratro. I politici che abbiamo eletto (e che paghiamo) dovrebbero adempiere al loro compito progettando una ‘fase due rinsavita’ che miri ad azzerare o comunque ad abbattere il più possibile tutto il marcio che ci stava soffocando prima della quarantena. Che la gente (camorristi compresi) torni pure ad uscire, ma in un mondo più sano: al diavolo la privacy, se il tracciamento di tutti gli spostamenti consentirà alle nostre forze dell’ordine e inquirenti di stare col fiato sul collo dei criminali, delle aziende che inquinano e dei politici che prendono le mazzette. E’ un po’ come l’utopia comunista che diventa realtà grazie all’ordine e alla disciplina. Non vediamo l’ora di tornare tutti ai nostri veicoli a motore? Facciamolo con un serio piano di sostenibilità ambientale. Abbiamo visto che questa agognata sostenibilità tutti la vogliono ma nessuno la implementa perché costa troppo: nelle ultime settimane abbiamo visto che l’Italia e gli altri Stati hanno messo in campo cifre pazzesche, miliardi e miliardi di euro, e abbiamo visto crollare il prezzo del petrolio. Un costo enorme per l’intero apparato europeo e globale che fa pensare che una volta messo in un angolo il coronavirus tutto tornerà precipitosamente al vecchio status quo: quei miliardi nessuno li vorrà continuare a pagare per sostenere le battaglie ecologiche. Li stanno mettendo sul piatto tutte quelle istituzioni che non vogliono altro che tornare al più presto al ‘vecchio mondo’, quello sporco, quello corrotto. Al diavolo le smielate bandiere dell’andrà tutto bene e del torniamo ad abbracciarci, qua l’unica soluzione utile è una letterale ‘rivoluzione’: i ‘vecchi marpioni’ non sono scesi in campo per salvare il 99% della popolazione mondiale, ma loro stessi. Come i grandi atelier hanno riconvertito le proprie produzioni dagli abiti di lusso alle mascherine, così tutti gli altri produttori di veleni industriali potrebbero riconvertirsi ad una produzione ‘sostenibile’. Ma non lo faranno. Tutto sta cambiando affinché ‘si torni alla normalità’.