Il governo vuole riscrivere il codice della strada: più attenzione ai ciclisti

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati

ROMA – Il governo giallo-verde pensa alla riforma del codice della strada. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge che delega il ministero delle Infrastrutture e trasporti a modificare la normativa. Entro 18 mesi infatti dall’entrata in vigore del ddl saranno approvati uno o più decreti legislativi che daranno vita al Nuovo codice.

L’obiettivo è quello di aumentare le sanzioni per le infrazioni più gravi e adottare “misure per la tutela dell’utenza debole della strada così come definita nel codice, con particolare riguardo ai ciclisti, alle persone con disabilità e agli anziani”.

La riforma punta anche a semplificare i ” procedimenti per l’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie e accessorie anche in relazione ai nuovi strumenti di controllo a distanza che consentono l’accertamento della violazione con contestazione differita” a inasprire “le sanzioni per comportamenti particolarmente pericolosi e lesivi dell’incolumità e della sicurezza degli utenti della strada”.


Il governo riprova dove già in passato i suoi predecessori hanno fallito

Nella scorsa legislatura fu fatto un tentativo con l’approvazione della legge delega per l’integrale riforma del Codice della strada. Il ddl fu approvato nel 2014 solo alla Camera, ma poi il testo, rimasto fermo in Senato per tre anni, con il cambio del nuovo Parlamento decadde.

E di restyling l’attuale normativa avrebbe bisogno, visto che risale al VI governo Andreotti, con un iter iniziato il 19 dicembre del 1989 e conclusosi il 30 maggio 1991, con l’ok definitivo del Parlamento. L’entrata in vigore il primo gennaio 1993.
(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome