Tenerla sotto sequestro, adesso, è inutile. La Santa Maria srl non produce più utili, anzi è in perdita. Ed è per tale ragione che Renato Penza, l’amministratore giudiziario della ditta indicato dal tribunale di Napoli, ha chiesto di metterla in liquidazione e scioglierla.
La Santa Maria, per la Dda, è la società che i fratelli Nicola e Filippo Capaldo, nipoti di Michele Zagaria (sono i figli della sorella Beatrice) avevano messo in piedi dopo la confisca della Euromilk. Intestandola a prestanome, i germani di Casapesenna, anche grazie all’aiuto di Adolfo Greco, imprenditore di Castellammare di Stabia, si sarebbero fatti girare dalla Parmalat le concessioni per distribuire il latte Berna in provincia di Caserta, togliendo così le commesse proprio alla Euromilk (che dal 2013 era finita nelle mani dello Stato e quindi non più in grado di garantire utili alla famiglia Zagaria).
Da febbraio, un mese dopo gli arresti dei Capaldo, la New Lat Food ha sospeso le forniture alla Santa Maria, mentre la Parmalat aveva dichiarato la disponibilità a riprendere la fornitura, ma “a condizione in linea con i pregressi rapporti disciplinati dal contratto stipulato nel 2015, nonché una dilazione di pagamento pari a 30 giorni per un periodo di 3 mesi”. In soldoni, si è verificato un vero e proprio blocco delle forniture. Si tratta di uno scenario, ha spiegato Penza, che, ha arrecato “gravissimi danni all’azienda, parzializzando in maniera pressoché irreversibile l’attività aziendale oltre che mettere a rischio i livelli occupazionali di 10 famiglie”. La Santa Maria, ora, non ha più entrate e 5 agenti commerciali si sono già dimessi.
La società, che adesso l’amministratore vuole liquidare, secondo gli investigatori ha rappresentato lo strumento per consentire ai Capado, e quindi alla famiglia mafiosa Zagaria, di tornare nell’affare latte dopo la parentesi Euromilk. L’indagine ha messo sotto indagine i nipoti del boss per trasferimento fraudolento di beni. Stesso reato contestato a Teresa Zazzaro, Giuseppe Petito, Giovanni Massaro e Gianfranco Costanzo. Concorso esterno, invece, l’ipotesi di reato contestata ad Adolfo Russo, business-man di Castellammare di Stabia, e Vincenzo Vanore e Antonio Santoro, in qualità di dirigenti della Parmalat.
L’udienza per decidere sulla richiesta dell’amministrazione, su richiesta del gip Leda Rossetti si celebrerà fra due settimane.