Il mondo della cultura al fianco degli allevatori

Vaiano, Cenciotti e De Luca: “Una battaglia giusta”

NAPOLI – Il mondo della cultura scende in campo accanto agli allevatori. Un impegno civico diretto quello degli artisti che si schierano al fianco di coloro che, da mesi e mesi, si stanno spendendo per fermare la mattanza provocata dal piano di eradicazione della brucellosi. L’appuntamento è per domenica prossima, nella Stalla di via Cavallerizze, al Borgo Appio di Grazzanise. La giornata sarà aperta dalla ‘Violoncelliade’, ensamble di Luca Signorini, al quale prenderanno parte Alicia Gonzales, Michelangelo Carotenuto, Maria Pucino, Fabiana Iovene, Gaia Di Giuseppe, Maddalena Olivieri, Nunzia Montefusco, Guido Serra, Monia Massa, Joseph Salzberg, Lorenzo Francese, Sabrina Lo Presti, Giuseppina Topa e Alfonso D’Aniello. Dopo un brunch offerto dagli allevatori ci sarà la messa da requiem di Mozart – Lacrimosa, diretta da Ernesto Pagliano, con Silvia Cialli, Gloria Vardaci, Alessandro Lerro Maurizio Esposito, Antonino Spataro, Rosachiara Scala, Arianna Pecoraro, Maddalena Olivieri, Antonio Perotti. E poi ancora la Compagnia Laurenza, Bruno Spagna, Cantori di Caudium.

Ci saranno grandi nomi a sostenere la battaglia degli allevatori: Daniela Cenciotti, Rosaria De Cicco, Marco Zurzolo, Ciccio Merolla, Dolores Melodia, Peppe Lanzetta, Valeria Vaiano, Cinzia Mirabella e Alan De Luca. Arriveranno cittadini da tutta la Campania, da Napoli il comitato di Maria Pia Laino si sta organizzando addirittura con un bus per dare sostegno a chi si batte per la salute e per l’economia del territorio. Ma domenica i protagonisti saranno gli artisti, determinati ad accendere i riflettori sulla vertenza, sulla tutela della natura, sulla necessità che le istituzioni ascoltino le istanze degli allevatori. In prima linea c’è Valeria Vaiano, volto notissimo del teatro, del cinema e della tv: “Il ruolo dell’artista è produrre bellezza e preservarla. Stiamo assistendo alla distruzione di una economia basata sul rispetto della natura, dell’equilibrio dell’ecosistema e questo è inaccettabile. E’ contrario a ciò che è davvero il concetto di bellezza. L’uomo deve vivere nella natura, in equilibrio con essa, senza soggiogarla. Questa mattanza di bufale è una vergogna. E’ un dramma per il territorio, non solo dal punto di vista economico ma anche da quello culturale e gli artisti non possono tirarsi indietro nel fare gli interessi di questa terra meravigliosa fertile, piena di tradizione e cultura. Il 28 saremo tutti uniti al fianco degli allevatori. C’è uno stravolgimento – ha aggiunto – della logica di produzione, un tentativo di industrializzare tutto e questo non va bene. L’uomo e la natura devono essere al centro di ogni logica, altrimenti siamo destinati a scomparire dal pianeta”.

A difesa degli allevatori anche l’attrice Daniela Cenciotti: “La nostra è una scelta di testimonianza, per proteggere il nostro territorio troppo spesso sfruttato. Quando si affrontano questioni così complesse serve una visione ampia. Uccidere le bufale e poi rendersi conto che era inutile è un errore, dovrebbe indurre a fare più attenzione. E’ inutile che continuiamo a raccontarci che dobbiamo salvaguardare il territorio, che il pianeta sta finendo, quando poi chi ci governa, chi ha in mano il nostro futuro, fa in modo che accadano determinate cose. I problemi dell’agricoltura e dell’allevamento vengono troppo spesso sottovalutati. Le istituzioni devono essere più attente al tema. A volte dimentichiamo di vivere in un mondo che è terra, natura, che è imprevedibile, che non può essere legato a un protocollo sul quale tanti scienziati hanno espresso perplessità. Il nostro impegno, ora, è quello di dare voce agli agricoltori, di accendere i riflettori dove troppe volte restano spenti”.

Da Napoli arriverà nel Casertano anche Alan De Luca, poliedrico protagonista del mondo dello spettacolo a livello nazionale: “E’ doveroso aderire a questa manifestazione. Gli artisti – ha dichiarato – devono prodigarsi, mettere a disposizione quel minimo di popolarità che hanno, per accendere i riflettori su cause giuste che meritano voce. Ho fatto di tutto per esserci, e sono certo che lo faranno tanti altri miei colleghi, per una lotta che troppo spesso è passata sotto silenzio perché non è di immediata comprensione e perché a volte i mass media preferiscono concentrarsi su altro. E, invece, è una battaglia fondamentale, giustissima, da portare avanti anche con veemenza. Non saremo a Grazzanise per farci pubblicità. Saremo lì, al fianco degli allevatori, solo ed esclusivamente per sostenere la loro causa”.

Stallo totale Governo e Regione, serve la svolta

NAPOLI (Sergio Olmo) – La vertenza degli allevatori della provincia di Caserta sembrerebbe, allo stato, in una fase di stallo. L’aria che si respira ha il sapore dello scetticismo misto alla rabbia. Le indagini della magistratura, le decine di inchieste giornalistiche e le centinaia di manifestazioni di protesta degli allevatori bufalini contro le politiche degli abbattimenti indiscriminati decise dalla Regione non sembrerebbero, al momento aver sortito alcun effetto. Né tantomeno sembrerebbero aver sortito effetti le riunioni al ministero dell’Agricoltura, peraltro puntualmente disdegnate e disertate dalla Regione e dalle sigle sindacali allineate al governatore Vincenzo De Luca, e neppure le audizioni in Commissione Agricoltura del Senato dalle quali pure è emersa tutta la drammaticità della situazione e l’assoluta impreparazione di un governo regionale incapace, in oltre otto anni, di risolvere un problema al quale l’unica risposta, drammatica è stata la politica degli abbattimenti: oltre 100 mila per sospetta brucellosi o tubercolosi di capi bufalini poi risultati sani alle indagini post mortem, oltre 300 aziende chiuse, migliaia di posti di lavoro andati irrimediabilmente persi.

Un nulla di fatto persino dall’approvazione dell’Ordine del Giorno 452/7/1 promosso dalla senatrice di Fratelli d’Italia Giovanna Petrenga, approvato all’unanimità in Senato in occasione del varo del decreto Milleproroghe varato a inizio 2023 ed accolto favorevolmente dal Governo. Un documento , forse il più importante ottenuto dagli allevatori, col quale si sancivano alcuni principi fondamentali e necessari a scongiurare l’ingiustificata mattanza di bufale: Piani di eradicazione provinciali approvati dal governo, attuazione scrupolosa del regolamento Europeo che distingue i casi sospetti da quelli confermati (e relativo destino dei capi), diritto alla contro-diagnosi e all’autocontrollo (diritti fino ad oggi negati dalla Regione), tavolo di monitoraggio partecipato e tracciabilità rigorosa del latte di bufala. Per citarne alcuni. Principi sacrosanti in una regione nella quale, nonostante la drammaticità della situazione, non c’è alcun sistema di sorveglianza e neppure di prevenzione degno di questo nome, in una regione che a sorpresa , nel 2014 aveva deciso di bloccare la campagna di vaccinazione proprio quando si era sul punto di debellare la malattia la cui incidenza, all’indomani del commissariamento deciso del 2007 era finalmente scesa dal 20 per cento circa a meno del 2 per cento.

E il commissariamento? Chi l’attendeva sotto l’albero di Natale o nella calza dell’Epifania è rimasto deluso. E punta l’indice contro una politica sempre meno affidabile. Qualche errore? Sicuramente. Non ultimo il non aver cancellato l’iscrizione a sigle sindacali più propense ad assecondare le istituzioni regionali che le istanze delle vittime.
Per quanto riguarda Roma, molto meglio sembrerebbe essere andata a chi ha dovuto fare i conti con la peste suina o l’invasione dei cinghiali. Ma, come si dice spesso, la speranza è l’ultima a morire. E gli allevatori non mollano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome