Mala della periferia occidentale, torna in cella il ras Luigi Bitonto

Luigi Bitonto
Luigi Bitonto

NAPOLI – Mala ‘occidentale’, la sentenza diventa definitiva: arrestato il ras Luigi Bitonto. E’ quanto emerso dopo la pronuncia della Cassazione che ha respinto i ricorsi presentati dai difensori di nove persone accusate a vario titolo di estorsione, tentata estorsione, sequestro di persona, lesioni e minacce, reati contestati con l’aggravante mafiosa. Ieri mattina gli agenti della Questura hanno trasferito in cella Luigi Bitonto – ritenuto elemento di vertice dell’asse NappiEspositoBitonto – che era libero e per il quale è diventata definitiva la sentenza della Corte d’Appello di Napoli a 9 anni di reclusione emessa a novembre del 2019. Dopo che ieri mattina la sua udienza davanti al gip è saltata, è stato arrestato e portato in carcere a Bellizzi Irpino anche Diego Iuliano, che era invece sottoposto ai domiciliari: un anno e mezzo fa era stato condannato a 6 anni di reclusione. Sentenza definitiva (9 anni e 4 mesi) anche per il ras Alessandro Giannelli, considerato al vertice di un cartello che qualche anno fa si era staccato dal clan D’Ausilio costituendo un proprio gruppo autonomo nella zona di Bagnoli-Cavalleggeri, Enzo Giugliano 9 anni, Nunzio Piccirillo 6 anni e 8 mesi, Giuseppe Aiello e Marco Battipaglia 5 anni e 4 mesi ciascuno, Gennaro Marrazzo ed Eliedna Gomez Tedesco 4 anni a testa. A novembre del 2019 era stato celebrato un Appello bis, in quanto il procedimento era tornato in secondo grado dalla Cassazione che aveva accolto il ricorso della Procura contro la precedente pronuncia di assoluzione della Corte d’Appello, la quale a sua volta aveva ribaltato la sentenza di condanna in primo grado. Gli imputati furono colpiti a fine 2012 da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. L’attività investigativa, coordinata dalla Dda e portata avanti in sinergia da carabinieri e polizia, portò a riscontrare che il gruppo aveva iniziato ad ‘operare’ nella zona da novembre del 2011. Secondo l’accusa avrebbe imposto il predominio nella parte occidentale della città (Bagnoli, Cavalleggeri d’Aosta ed Agnano) con azioni particolarmente violente, per dare un segnale forte anche al clan D’Ausilio, in precedenza egemone nell’area ed al quale si sarebbe sostituto. Tra le contestazioni anche quella di aver preteso il ‘pizzo’ sugli affitti da parte della proprietaria di alcuni appartamenti:un parente della donna sarebbe stato anche individuato e picchiato mentre era in giro a riscuotere i canoni.

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