La Chiesa, madre e maestra, ci invita ad una sosta virtuosa in questi due giorni. Il giorno di Ognissanti e la Commemorazione dei fratelli defunti ci restituiscono una possibilità di meditazione itinerante. Un itinerario che inizia dall’altare e termina nei viali dei nostri cimiteri “All’ombra dei cipressi”. Tempo di grazia e riflessione!
Il catechismo della chiesa Cattolica ci forma a contemplare la Chiesa come: Militante, Purgante e Trionfante.
Noi militanti siamo invitati, in questi due giorni, a contemplare la Chiesa trionfante fatta di santi e santi di cui mai conosceremo il nome. Papa Francesco nell’esortazione Apostólica GAUDETE ET EXSULTATE sulla chiamata alla santità nel modo contemporaneo afferma al numero 6 dal titolo “I santi della porta accanto”:
6. “Non pensiamo solo a quelli già beatificati o canonizzati. Lo Spirito Santo riversa santità dappertutto nel santo popolo fedele di Dio, perché «Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità». Il Signore, nella storia della salvezza, ha salvato un popolo. Non esiste piena identità senza appartenenza a un popolo. Perciò nessuno si salva da solo, come individuo isolato, ma Dio ci attrae tenendo conto della complessa trama di relazioni interpersonali che si stabiliscono nella comunità umana: Dio ha voluto entrare in una dinamica popolare, nella dinamica di un popolo”.
Questa esortazione ci permette di desiderare la santità feriale e accessibile a tutti gli uomini di buona volontà. Un cammino in salita che tutti possono percorrere guidati dallo Spirito Santo, forza divina che dà sollievo e respiro.
Il pellegrinaggio tra i viali dei nostri cimiteri ha la capacità di infondere in noi la giusta dimensione di pellegrini liberi e sereni. Siamo attenti alla chiesa Purgante che attende da noi preghiera e suffragio. Ricordando ai nostri animi il monito liturgico del mercoledì delle ceneri “Uomo ricordati che polvere sei e polvere ritornerai”, siamo invitati a considerare i nostri cammini e le nostre scelte quotidiane come luogo e tempo di salvezza. Siamo fragili, lo affermano anche le cronache quotidiane e la povertà dilagante, ma lasciandoci coinvolgere dal clima liturgico e spirituale di questi giorni possiamo anelare a mete e valori superiori.
La tradizione dei padri del deserto ci raccomandano di tenere sempre presente tre cose durante la nostra vita: “O uomo, ricordati sempre: da dove vieni, dove vai e davanti a chi un giorno dovrai rendere conto”.
Auguriamo a tutti di poter, in questo breve ma intenso viaggio spirituale, ascoltare la predica silenziosa dei segni e riti legati alle nostre tradizioni e lasciarsi convertire per il regno dei Santi.