NAPOLI – Italia Viva fa posto ai berlusconiani campani della prima ora, quelli che in Forza Italia hanno fatto il loro tempo e che per non scomparire dal panorama politico hanno deciso di sposare la filosofia ‘terzopolista’. E’ il caso dell’eurodeputato Aldo Patriciello che organizzando mercoledì sera un’iniziativa elettorale per il vicepresidente della Camera Ettore Rosato ha rimarcato la distanza con gli azzurri in favore del rafforzamento dell’intesa con i renziani. Un’intesa che si era già manifestata in passato con una cena sempre con Rosato e che aveva creato non pochi malumori all’interno di Fi. Adesso che i forzisti non hanno più molto da offrirgli perché non rientra nel cerchio magico dei vertici nazionali e men che meno in quello del commissario regionale Fulvio Martusciello, le iniziative in favore di Italia Viva si fanno alla luce del sole e con altri ex berlusconiani come Paolo Russo che ha aderito ad Azione. Tanti gli addii al partito del cavaliere che creano imbarazzo, ma di cui nessuno vuole parlare. Vano il tentativo di chiedere un commento su quanto sta accadendo in casa Fi a chi guida il partito, a chi lo ha lasciato o a chi è al passo d’addio: nessuno risponde. Vietato parlare di ‘destini personali’, come se la politica non ne rappresentasse la somma. “Parliamo di cose concrete – ha detto Martusciello ieri in conferenza stampa – da questo momento in poi la campagna elettorale si svolgerà sulle cose che dobbiamo fare per Napoli e per l’Italia. Per questo non parliamo più dei destini personali, parliamo del futuro del Paese”. Il commissario azzurro non risponde sugli addii, non interviene sulla posizione di chi organizza eventi elettorali per Iv, non risponde alle critiche di Mara Carfagna ormai ‘big’ tra le fila di Azione di Carlo Calenda. Il no comment su situazioni che si sono già verificate giustifica il silenzio rispetto alle indiscrezioni che vedono altri esponenti in procinto di dismettere la casacca azzurra come il consigliere regionale Massimo Grimaldi. Insomma Fi sembra vicina al collasso, ma come d’abitudine si getta la polvere sotto al tappeto confidando in Silvio Berlusconi come portatore di voti più che come leader. La strategia di annunciare l’adesione di sindaci e amministratori locali (in numero nettamente inferiore rispetto a chi ha lasciato il partito) può deviare l’attenzione per qualche istante, nei fatti chi passa con i forzisti dovrebbe tener presente il trattamento riservato per esempio al senatore Vincenzo Carbone che confidava, dopo aver lasciato Iv per rientrare in Fi, nella ricandidatura. Sorte simile a quella di Michela Rostan. I risultati elettorali sono sempre stati direttamente proporzionali al gradimento del cavaliere, ma non avere più ‘portatori di voti’ per Fi rischia di essere un problema. Soprattutto se chi sta per lasciare il partito o lo ha già fatto come Carfagna, Patriciello, Russo, Domenico De Siano, Antonio Pentangelo e, ciliegina sulla torta, Luigi e Armando Cesaro sono pronti a impegnarsi in campagna elettorale per Italia Viva e Azione. Un vero ‘colpo grosso’ per i due partiti che lavorano alla costruzione del Terzo Polo considerato che, al di là delle adesioni ufficiali, senza promettere nulla, neanche un posto al sole visto che ormai le liste sono state presentate e manca poco al voto per le Politiche, potranno contare su chi si è stufato e ha mollato Forza Italia.
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