MILANO – Imane Fadil, la modella celebre per essere diventata la testimone chiave nel processo ‘Ruby Ter’, è morta per un “mix di sostanze radioattive”. È questo il risultato delle analisi compiute sul corpo della ragazza, protagonista delle note cene eleganti ad Arcore. La donna è deceduta il primo marzo scorso.
L’esito degli esami tossicologici sul corpo della giovane Imane Fadil
Gli esami tossicologici, che erano stati disposti il 26 febbraio dai medici dell’Humanitas di Rozzano, sono stati effettuati in un centro specializzato di Pavia e hanno dato il loro esito il 6 marzo. Da qui, poi, secondo informazioni provenienti dal nosocomio lombardo, sono stati immediatamente trasmessi dall’ospedale stesso alla procura di Milano.
La 34enne era stata ricoverata a fine gennaio e sin da subito i medici dell’Humanitas avevano deciso di effettuare sulla ragazza tutti gli esami generali possibili. Perché il suo stato era preoccupante, una sofferenza continua e a tratti inspiegabile. Ecco la ragione per la quale, dopo come detto tutti gli esami di rito, si era stabilito il 26 febbraio appunto di disporre accertamenti tossicologici in un centro specializzato di Pavia. Ed è proprio da queste analisi che si sono avuti risultati sconcertanti.
Tre giorni dopo la giovane sarebbe morta e le sue cartelle cliniche sequestrate. Poi il referto tossicologico e quel responso agghiacciante: a causare la morte della 34enne è stato un miscuglio di sostanze radioattive.
L’inchiesta
Dopo aver ricevuto questi risultati dall’ospedale, la procura di Milano ha aperto immediatamente un’inchiesta per omicidio volontario. In questa fase, però, nuovi dubbi, in quanto fonti della stessa procura non hanno confermato quelle ‘sostanze radioattive’ come causa della morte di Fadil. Al tempo stesso ci sarebbero però altre voci secondo le quali la ragazza sarebbe stata esposta a sostanze pericolose che non si trovano in commercio e soprattutto in una quantità tale da escludere categoricamente una contaminazione accidentale. Sarebbe stata uccisa, dunque. Da chi e perché lo chiariranno i giudici nei prossimi giorni.