NAPOLI – Giornata cruciale al Parlamento europeo (foto Lp) sulle politiche green. L’Eurocamera ha affossato il provvedimento che introduceva uno stop ai pesticidi mentre ha approvato quello per ridurre gli imballaggi in plastica, abbassandone di molto l’ambizione. Non passa, dunque, la proposta di regolamento volta a ridurre l’uso di pesticidi del 50% – e del 65% l’uso dei cosiddetti “prodotti più pericolosi” – e di escluderli dalle sensibili come le aree Natura 2000, compresi gli spazi verdi urbani. Per la relatrice Sarah Wiener (Greens), il testo, parte della strategia ‘From Farm to Fork’ del Green eeuropeo, è “morto”. Di fatto l’Eurocamera chiede alla Commissione il ritiro della proposta, visto che nemmeno il Consiglio aveva molto interesse ad andare avanti e quindi sarebbe stata impossibile la seconda lettura. “Ho trascorso un anno e mezzo della mia vita su questo nel tentativo di migliorare qualcosa e l’ho fatto. Come essere umano, come donna, come madre, come nonna. E ho fallito”, ha rimarcato l’europarlamentare additando la colpa ai grandi interessi del mondo dell’agricoltura.
Sul regolamento volto a ridurre gli imballaggi in plastica e promuovere il riuso è arrivato invece il via libera dell’Eurocamera alla posizione negoziale, ma con ambizioni decisamente ridotte rispetto alla proposta iniziale della Commissione.
Oltre agli obiettivi generali di riduzione degli imballaggi proposti nel regolamento (5% entro il 2030, 10% entro il 2035 e 15% entro il 2040), i deputati vogliono fissare obiettivi specifici per ridurre gli imballaggi in plastica (10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040). Le delegazioni del centrodestra italiano, ma anche del Pd, hanno tuttavia spinto molto per far passare degli emendamenti che annacquassero il provvedimento e tutelassero l’industria della plastica nazionale, facendo leva sull’alto tasso di riciclo raggiunto dall’Italia. Sono passati diversi emendamenti che hanno introdotto tutta una serie di eccezioni favorevoli alle industrie italiane. Primo fra tutti, gli operatori economici sono esentati dall’obbligo di conseguire gli obiettivi di riduzione se il tasso di riciclaggio del materiale di imballaggio o il tasso di riciclaggio dei formati di imballaggio, come le bottiglie in PET o le lattine di alluminio, è superiore all’85% in peso di tale materiale di imballaggio immesso sul mercato nazionale.
Salta il divieto di introdurre i micro-imballaggi monouso usati per i prodotti ortofrutticoli per il confezionamento di cibi e bevande nel settore alberghiero. Eliminati anche gli imballaggi monouso del settore alberghiero, della ristorazione e del catering, contenenti porzioni individuali di condimenti, conserve, salse, panna da caffè e zucchero, ad eccezione di quelli forniti insieme ad alimenti pronti da asporto destinati al consumo immediato senza necessità di ulteriori preparazioni.
Alla fine, sull’intero testo votano contro Lega e Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia si esprime a favore, assieme a Verdi, Liberali e Socialisti e Democratici.
“La Lega evita l’ennesima eurofollia green, riuscendo a modificare radicalmente un regolamento che avrebbe messo in ginocchio le imprese italiane che si occupano di imballaggi”, ha commentato il vicepremier Matteo Salvini. Per il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, “vince il buonsenso”. “Gli emendamenti approvati – osserva Pichetto – in particolare quelli” legati al riciclo, e che “rivedono obblighi di riuso e divieti nell’utilizzo di imballaggi, puntano a tutelare l’Ambiente senza smantellare il sistema costruito”.
L’Italia, tuttavia, ha annunciato di voler mantenere il suo voto contrario al provvedimento, quando questo approderà al Consiglio. L’obiettivo della presidenza spagnola del Consiglio Ue è quello di arrivare ad esprimere la sa posizione negoziale già al Consiglio Ambiente del 18 dicembre
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