In Abruzzo non ci sono strutture per autistici e l’Asl non dà l’autorizzazione per cure fuori regione a un 13enne affetto dalla patologia. Attualmente il ragazzo vive solo con il padre cardiopatico, mentre la madre è deceduta lo scorso mese di luglio per un cancro. Purtroppo l’Abruzzo non possiede strutture residenziali per persone affette da autismo e l’unica soluzione è quella di trasferire il paziente altrove.
La struttura disposta ad accoglierlo
Si tratta della struttura residenziale di Rimini ‘Una Luce sul mare’ con l’autorizzazione del rapporto 1a1, assistenza dedicata e specializzata dovuta all’autismo in età preadolescenziale. Ma l’Asl non concede l’autorizzazione al trasferimento.
L’associazione: avviare i servizi residenziali
A raccontare la storia è l’associazione ‘Autismo Abruzzo Onlus’. L’Asl di Teramo non concede l’autorizzazione ad accedere a un adeguato servizio residenziale fuori regione, nello specifico a Rimini, nonostante il padre non sia più in grado di provvedere ad un’adeguata assistenza. “Da anni raccontiamo di persone destinate presso strutture residenziali fuori regione – spiega Dario Verzulli, presidente dell’associazione – alimentando così la mobilità passiva che esporta risorse e persone fuori regione. I servizi residenziali in Abruzzo sono da avviare con estrema urgenza. Forse con risparmio di risorse e generando lavoro sul territorio. Invece, sempre più spesso, ai diritti sanciti da Costituzione e leggi vigenti si antepone una mera valutazione economica, una valutazione fredda che non tiene conto della sofferenza delle famiglie”.
Il risparmio ad ogni costo
“L’Asl di Teramo – aggiunge Verzulli – non ritiene opportuno tale servizio insistendo per un inserimento più economico. Nel frattempo padre e figlio soffrono, appesi a una fredda decisione presa sulla base di numeri e bilancio, senza valutare i diritti delle persone”. Tra l’altro il ragazzo deve essere accompagnato ogni giorno a Teramo per sottoporsi a terapie riabilitative in un centro diurno dalle 15 alle 18.