Incendi sul Tifata, presi 2 piromani

Gli indagati di San Prisco e Santa Maria C.V. avvistati dalle guardie Wwf e bloccati. Gli ambientalisti scrivono alle istituzioni: “Fermare la caccia nelle zone devastate”. Santangelo: “Più soldi per prevenzione e rimboschimento”

CASERTA – Sono stati fermati nel territorio comunale di San Prisco alle spalle della Tenuta ‘Re Ferdinando’ i due piromani che sarebbero responsabili dell’accensione di alcuni roghi sul monte Tifata. Ad individuare i due piromani sono stati i volontari del Wwf, aspiranti Guardie appartenenti al nucleo provinciale di Caserta. I volontari, nella loro attività di presidio del territorio in supporto alle autorità pubbliche, hanno individuato i due uomini intenti ad appiccare un incendio sul monte dove da 24 ore gli incendi stavano compiendo ‘strage’ della vegetazione.

Compreso cosa stesse succedendo, i volontari hanno prontamente allertato i Carabinieri Forestali al numero delle emergenze 1515. Per fermare i due sospetti è stato necessario utilizzare l’elicottero dell’Arma, decisivo per coordinare le squadre a terra e condurle ai due soggetti poi fermati. Diverse ore sono trascorse al Comando per tentare di ricostruire l’accaduto e ascoltare le spiegazione dei due sorpresi. Al termine dell’interrogatorio non è stato disposto, però, alcun fermo. Restano però indagati i due uomini, uno di Santa Maria Capua Vetere e l’altro della vicina San Prisco, che dovranno restare a disposizione delle autorità anche nei prossimi giorni. Grato alle forze dell’ordine per il lavoro di contrasto agli incendi anche il delegato campano del Wwf, Raffaele Lauria che ha ricordato anche il lavoro svolto dai volontari dell’associazione che, con una nota ufficiale, ha auspicato un prosieguo nella lotta ai piromani.

“Il Wwf – si legge nella nota dell’associazione – continuerà a sostenere l’importante azione delle forze di polizia, dei vigili del fuoco e di tutte le autorità che sono impegnate nella lotta contro i criminali che stanno distruggendo il nostro patrimonio più importante. Questo episodio – si sottolinea – è la prova di quanto sia importante il ruolo delle associazioni di protezione ambientale e di volontari come le guardie Wwf che grazie ai corsi di formazione offerti dall’associazione sono capaci di operare con efficacia sul territorio, a supporto degli organi dello Stato, per contrastare le illegalità”.

Proprio il delegato campano del Wwf, assieme a Matteo Palmisani, in rappresentanza della Lipu Campania,e Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, hanno rivolto un appello ufficiale al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, e al governo regionale. Con una lettera, le associazioni ambientaliste chiedono alle istituzioni di farsi carico della tutela della fauna in fuga dagli incendi che stanno flagellando il territorio. “La vastità degli incendi che hanno colpito alcune aree della Campania ha provocato e sta tuttora provocando notevolissimi danni, sia diretti che indiretti, alla fauna e agli habitat naturali, con un numero imprecisabile di animali deceduti e numerosi siti distrutti dal fuoco. Il blocco dell’apertura della caccia appare dunque un provvedimento doveroso, ragionevole e responsabile”. La richiesta degli ambientalisti, in definitiva, è quella di fermare la caccia ma solo nelle zone devastate dalle fiamme e in quelle limitrofe dove, proprio gli animali sfuggiti alla devastazione, potrebbero essersi rifugiati.

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