Incidenti prima di Inter-Napoli, indagato anche il figlio del capo dei Boys

E' uno dei gruppi più famosi della curva nerazzurra. Il giovane è incensurato

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati

MILANO – Tra gli indagati per gli incidenti prima di Inter-Napoli dello scorso 26 dicembre, durante i quali è deceduto l’ultras del Varese Daniele Belardinelli, figura anche il 19enne Alessandro Caravita.

La sua posizione

E’ il figlio del capo storico dei Boys, gruppo organizzato a sostegno dell’Inter. Il 19enne è incensurato e nei giorni scorsi è stato sentito come testimone. Adesso gli è stato recapitato l’avviso di garanzia perché il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati. L’ipotesi di reato sono rissa aggravata e omicidio volontario, così come per tutti gli altri indagati finora. Un atto dovuto, l’accusa di omicidio volontario, per consentire al giovane di nominare un legale e seguire tutte le attività di indagine, compresi gli esami non più ripetibili.

L’inchiesta

Il numero degli indagati per gli incidenti e la morte di Belardinelli potrebbe aumentare nei prossimi giorni. Ad oggi sono 23 gli indagati ma nel registro, sempre più simile a un ‘calderone’ nel quale gettare quanti più nomi è possibile, c’è ancora spazio. I 23 tifosi a cui è stato possibile dare un nome, per il momento, sono indagati sia per rissa aggravata che, a garanzia, per omicidio volontario. Contestazione che dà agli indagati la possibilità di partecipare con i loro legali e i loro consulenti agli accertamenti, anche irripetibili, che verranno eseguiti nei prossimi giorni, come l’autopsia sul cadavere dell’ultrà del Varese e le analisi scientifiche sulle vetture coinvolte nell’incidente. Sarebbero inoltre cinque le auto coinvolte negli incidenti. Oltre alla Volvo V40 nera sequestrata e al monovolume già bloccato dalla Digos, sono state individuate altre tre vetture, sulle quali dovrebbero essere eseguiti appositi accertamenti. Infatti, per il momento, l’ipotesi degli inquirenti è che Belardinelli sia stato investito da due auto e che la Volvo sia la seconda vettura.

E’ ancora, invece, da individuare il veicolo che per prima avrebbe investito, durante l’agguato ai tifosi del Napoli prima della partita, l’ultrà del Varese poi deceduto. Una prima ipotesi è che possa trattarsi del monovolume ma è ancora da confermare con prove. Al momento però la ricostruzione dell’accaduto, per quel che concerne i singoli ruoli di ognuno degli indagati, non pare essere chiara. Per questo sono in corso ulteriori indagini attraverso i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Si lavora anche per identificare i tifosi di Inter, Varese e Nizza che hanno partecipato all’assalto. Al momento, infatti, solo una parte è stata iscritta nel registro degli indagati.

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