Inter campione d’Italia, festa e assembramenti a Milano: il sindaco Sala (nerazzurro) nell’occhio del ciclone

MILANO – Migliaia di persone in piazza del Duomo, a CityLife, tifosi nerazzurri in ogni angolo della città. Una prima stima parla di 30mila supporter riversatisi in strada. Tanti (troppi) addirittura senza mascherina. Le regole sul distanziamento, com’era prevedibile e intuibile, sono state totalmente ignorate. Domenica di follia a Milano per i festeggiamenti dello scudetto conquistato dall’Inter dopo undici anni e con quattro giornate di anticipo. E il sindaco Beppe Sala, tifosissimo del Biscione, finisce nell’occhio del ciclone. Sono in tanti a criticare il suo atteggiamento, definito lascivo, e a criticare le disparità di trattamenti per quanto riguarda il tema della sicurezza pubblica. In una Lombardia che conta ancora, in media, 2mila positivi al giorno, le scene dei caroselli di ieri sono parse alquanto fuori luogo.

Beppe Sala

A puntare il dito contro le autorità competenti, tra gli altri, è Marco Barbieri di Confcommercio: “La gioia dei tifosi interisti è più che comprensibile, lo dico da tifoso (seppur di un’altra squadra). Mi chiedo però perché a Milano, in Darsena o in Brera, sia necessario transennare le vie per evitare assembramenti e veicolare i flussi di persone e in piazza del Duomo possano riversarsi in migliaia in modo incontrollato”.

Scontri, inoltre, tra una frangia di tifosi e le forze dell’ordine. “Inaccettabili”, commenta Carmela Rozza, consigliere regionale del Pd. E c’è già chi ironizza menzionando una nuova variante nerazzurra del Covid. “Dopo il lockdown, il coprifuoco, il distanziamento e le mascherine, dopo più di un anno di limitazioni con negozi, palestre e piscine chiuse, a Milano sono tutti in piazza ammassati – aggiunge Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato – Dove erano i vigili che dovevano essere preventivamente precettati dal sindaco? Dove era l’uomo del blitz ai Navigli? Forse, da interista sfegatato, era in mezzo alla folla. Non si amministra così una città e la speranza è che nel bezzo di un’epidemia questa superficialità del Comune di Milano non debba ricadere su qualcuno costretto a chiudere. Nel caso ringrazieremo il sindaco Sala”

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