PALERMO – L’ipnosi per persuadere le vittime e ‘ripulirle’. Il giochino, però, è finito questa mattina. Quando i carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, coordinati dal Comando provinciale di Messina, hanno arrestato sei persone tra Messina, Palermo e Bergamo. Tutti quelli che sono finiti in manette rispondono, a vario titolo, di rapina aggravata in concorso mediante l’ipnosi alle vittime.
Gli anziani come vittime preferite, i rapinatori arrivavano anche nei luoghi di culto
I bersagli prediletti della banda erano gli anziani. I malfattori si sarebbero recati nei luoghi di culto o in quelli di ritrovo per scegliere le proprie vittime: è uno degli elementi all’esito dell’indagine – denominata ‘Hypnose’ – condotte dai militari dell’Arma. La banda di rapinatori – che aveva base a Palermo – non colpiva a caso, anzi. Andava in cerca dei bersagli giusti. Le persone anziane, in primis. Quelle che spesso si riuniscono nei luoghi di culto. Chiese, santuari, durante un pellegrinaggio. La ricerca, secondo gli investigatori, era meticolosa. Ma quando la vittima era stata individuata, difficilmente sarebbe riuscita a non cadere nella trappola preparata dai banditi.
L’ipnosi con profumi e tecniche manipolatorie, così il conto in banca veniva prosciugato
La tecnica utilizzata dai rapinatori era piuttosto sofisticata. Secondo gli investigator gli anziani venivano avvicinati col pretesto di una finta compravendita di gioielli. Ma è proprio in quel momento che iniziava l’ipnosi. Le vittime percepivano un profumo molto intenso. Che, unito ad altre tecniche di manipolazione, li induceva in uno stato confusionale. Momenti in cui, in linea di massima, difficilmente gli anziani sarebbero riusciti a ‘disobbedire’ alle indicazioni dei malviventi: venivano persuasi a recarsi in casa o addirittura negli istituti di credito o postali dove avevano posizioni aperte: qui avrebbero prelevato il denaro da consegnare ai rapinatori, rendendosi conto solo qualche ora dopo di ciò che fosse realmente accaduto.
