Iran, tornano le sanzioni degli Usa. Trump avverte: “Teheran cambi o sarà sempre più isolata”

Non cessano le ostilità tra le due nazioni

in foto Donald Trump

WASHINGTON (LaPresse/AFP) – Il presidente americano, Donald Trump, avverte l’Iran: cambi il suo “atteggiamento minaccioso e destabilizzante” in Medioriente, o sarà sempre più “isolato economicamente”. Le dichiarazioni, diffuse dalla Casa Bianca, sono arrivate poche ore prima del ripristino delle sanzioni nei confronti di Teheran. Sanzioni che gli Usa hanno deciso di imporre dopo aver annunciato a maggio il proprio ritiro dall’accordo sul nucleare siglato dall’Iran e dalle potenze mondiali del gruppo 5+1 nel 2015.

L’avvertimento di Trump all’Iran

Nel confermare l’applicazione delle sanzioni, la prima tranche dal 7 agosto e la seconda dal 5 novembre, Trump ha anche ribadito di ritenere che “l’Iran al giorno d’oggi minaccia gli Stati Uniti e i nostri alleati, mina il sistema finanziario internazionale, sostiene il terrorismo e le reti militanti nel mondo”. Al contempo, ha aggiunto che mentre gli Usa “continuano ad applicare la massima pressione economica sul regime iraniano, resto aperto a raggiungere un accordo più globale”.

Le sanzioni degli Usa

La prima tranche di sanzioni americane prevede blocchi su transazioni finanziarie e importazioni di materie prime, e misure che colpiscano i settori dell’auto e altri. A novembre, le successive colpiranno il settore petrolifero e del gas, e la Banca centrale. Il peso sull’economia iraniana rischia di essere forte, mentre il Paese soffre un alto tasso di disoccupazione, inflazione alta e il rial in caduta.

Clima rovente a Teheran

La scorsa settimana varie città iraniane sono state teatro di manifestazioni e scioperi, conseguenza delle preoccupazioni della popolazione. E del diffuso sentimento di rabbia verso il sistema politico. Intanto, il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif ha assicurato che gli Usa, e gli alleati Arabia Saudita e Israele, sono “isolati” nella loro opposizione a Teheran. Il presidente Hassan Rohani, in un intervento televisivo, ha detto che gli Usa vogliono fare “una guerra psicologica” contro l’Iran. E provocare “divisioni” tra i cittadini, aggiungendo: l’associazione tra negoziati e sanzioni “non ha senso”.

Mentre gli Usa hanno promesso di far rispettare le sanzioni, che riguardano anche le aziende straniere che fanno affari con Teheran, l’Unione europea ha criticato il loro ripristino. E ha ribadito la propria “determinazione a proteggere gli operatori economici europei impegnati in affari legittimi con l’Iran”. Una misura ad hoc in questo tempo deve entrare in vigore martedì, per fare da ‘schermo’ alle imprese europee.

La posizione dell’Ue

Ue, ma anche gli altri firmatari (Unito, Francia, Germania, Russia e Cina) sottolineano che l’Iran ha rispettato i termini dell’accordo del 2015. Accordo che prevedeva con questa condizione la revoca progressiva delle sanzioni che avevano asfissiato l’economia e isolato il Paese. Nell’ultimo rapporto a maggio l’Agenzia internazionale per l’energia atomica aveva confermato il rispetto degli impegni. Israele, nel frattempo, elogia l’alleato americano: il ministro della Difesa Avigdor Lieberma parla di una “decisione coraggiosa di cui ci si ricorderà per generazioni”.

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